Un'altra raffica di arresti per le tangenti del terremoto

Un'altra raffica di arresti per le tangenti del terremoto Un'altra raffica di arresti per le tangenti del terremoto NAPOLI. Nuova raffica di arresti per la Tangentopoli napoletana. In primo piano l'inchiesta sul dopo terremoto che nei giorni scorsi aveva portato all'emissione di sei avvisi di garanzia nei confronti di parlamentari del calibro di Scotti, De Lorenzo, Di Donato, Pomicino. Una decina le ordinanze di custodia cautelare firmate ieri dal gip Maria Aschettino. In serata le manette sono scattate ai polsi di Giovanni Marone, stretto collaboratore dell'ex ministro della Sanità. Con il segretario di De Lorenzo è stato arrestato il costruttore Raffaele Pianese, mentre il provvedimento è stato notificato in carcere ad uno dei titolari della società «Icla», Agostino Defalco, già finito in carcere per le mazzette pagate per l'appalto della funicolare centrale di Napoli. Per tutti l'accusa è di concussione. Al centro dell'inchiesta le tangenti pagate dagli imprenditori per le grandi opere della ricostruzione. Secondo l'accusa, Marone avrebbe intascato un miliardo, coinvolgendo anche De Lorenzo che per questa vicenda ha ricevuto l'informazione di garanzia. Il blitz fino a tarda sera era ancora in corso. Tra i latitanti, figura un altro protagonista degli scandali che stanno venendo alla luce in questi giorni. E' l'assessore regionale al Patrimonio, il democristiano Aldo Boffa, già ricercato per l'indagine sulle mazzette versate per le opere dei Mondiali del '90. La giornata si è aperta con l'arresto di un altro imprenditore che si è aggiudicato uno degli appalti per la privatizzazione della nettezza urbana. A Medicina, in provincia di Bologna, i carabinieri hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla magistratura napoletana, a Renato Santi, 56 anni, amministratore della «Scarl». Socialista, ha ricoperto in Emilia numerosi incarichi amministrativi e di partito - consigliere regionale, vicesindaco, segretario provinciale, responsabile per le autonomie locali - prima di passare, fino al '90, alla vicepresidenza nazionale del Cns, il Consorzio aderente alla lega delle cooperative. Anche lui, secondo le confessioni di tre ex assessori napoletani, già finiti in manette per le indagini sulla Nu, avrebbe pagato tangenti ai politici. Ma anche sul fronte degli interrogatori il clima si mantiene incandescente. Ieri mattina si sono costituiti il segretario cittadino della de, Enzo Diretto, e il segretario amministrativo del psi, Federico Scalzone. Ai magistrati, il primo ha negato di aver costretto i consiglieri democristiani a votare le delibere per la privatizzazione del servizio di nettezza urbana; mentre il secondo ha ammesso di aver preso una tangente di un miliardo, tirando in ballo il defunto segretario amministrativo nazionale del psi, Vincenzo Balzamo, e Giulio Di Donato che, a suo dire, era a conoscenza dell'origine dei soldi destinati al partito. Tutti e due restano in carcere. Con le sue confessioni, si è guadagnato invece gli arresti domiciliari il co¬ struttore Francesco Zecchina che avrebbe detto di aver pagato una mazzetta di 250 milioni a vantaggio dell'ex ministro Pomicino. Le tensioni si sono trasferite anche nei Palazzi. Il Consiglio comunale non è riuscito ad eleggere sindaco e giunta, ed evitare così lo scioglimento fissato per il 6 aprile. La riunione è stata scandita dalle dure contestazioni - slogan, striscioni e grida - dei militanti di Rifondazione comunista, Rete e Verdi, che occupano la sala dei Baroni. Mariella Cirillo In carcere politici e imprenditori Blitz nella notte Immagine del dopo terremoto in Irpinia Una voragine che ha bruciato miliardi

Luoghi citati: Bologna, Emilia, Napoli