Musica e poesia evocano la Francia di Debussy di P. Gal.

Musica e poesia evocano la Francia di Debussy Il concerto in Conservatorio con Anna Maria Cigoli Musica e poesia evocano la Francia di Debussy TORINO. Si sta diffondendo una nuova formula per presentare le musiche in concerto: quella di appaiarne l'esecuzione a letture poetiche. A Parma, un'intera stagione sul Novecento musicale, affidata all'Orchestra Toscanini, è stata organizzata in tal senso e ne fa fede un volume splendidamente illustrato, pubblicato a cura di Marzio Pieri. A Torino, «La Nuova Arca» presenta con successo una serie di programmi analoghi di cui, l'altra sera, quello dedicato alla Francia di Debussy e Ravel ha preso vita nella sala del Conservatorio. E' stata una gradita occasione per riascoltare alcuni capolavori: di Debussy «Six epygraphes antiques», la Sonata per flauto viola e arpa, «Syrinx» per flauto solo, le «Chansons de Bilitis» «Images» per pianoforte e «L'isle joyeuse»; di Ravel la «Pavane» e il «Bolero» nella trascrizione di Raimondo Campisi che l'ha eseguita al pianoforte con Anna Maria Cigoli. Esecuzioni di alto livello, come quelle affidate ai flautisti Claudio Montafia e Mario Carbotta, alle arpiste Gabriella Bosio e Cecile Audebert, al violista Andrea Repetto, tutti consapevoli di che cosa vuol dire inoltrarsi nel mondo di quella musica trasvolante e liquida, dove il disegno sfuma nel colore e questo si rapprende in linee, arabeschi, labirinti disegnativi molto insidiosi por l'interprete che non sappia orientarvisi. Non così i simpatici esecutori dell'altra sera che hanno visto le loro musiche alternarsi alle parole di Pierre Louys, Paul Verlaine, Prosper Mérimée: testi infallibili nell'evocare un mondo artistico in cui musica e poesia interagivano in stretta simbiosi. La formula è dunque originale, e merita interesse, come ha dimostrato il pubblico, applaudendo, alla fine, tutti gli esecutori, compresa la voce recitante Jacques Germain. [p. gal.]

Luoghi citati: Francia, Parma, Torino