Prestavano soldi a usura di Marco Accossato

Una base in corso Vinzaglio e un giro d'affari di miliardi Una base in corso Vinzaglio e un giro d'affari di miliardi Prestavano soldi a usura Erano due, i carabinieri hanno arrestato l'uomo e fermato la convivente Son&impjlicatì'alcuni imprenditóri che fornivano il contante alla coppia Dopo otto mesi di indagini i carabinieri di Moncalieri hanno individuato una coppia di usurai che operava da anni in Torino e provincia. Sono Roberto Falcherò, 44 anni, residente in viale Curreno 73, e la convivente Celestina Bazzini, 46 anni. Personaggi di spicco nel campo dei prestiti illeciti sono stati identificati grazie alle testimonianze di due «vittime», alle quali gli uomini del tenente Giampiero Vittorioso sono risaliti durante indagini sulla ricettazione di titoli bancari rubati a luglio nella villa di un pensionato torinese, Walter Guagnano, strada Alberoni 18. Roberto Falcherò è stato arrestato, mentre Celestina Bazzini per ora è trattenuta in stato di fermo. A inchiodare la coppia sono stati circa duecento assegni e titoli sospetti, in gran parte trovati nell'ufficio del Falcherò in corso Vinzaglio a Torino, in realtà l'abitazione di un creditore sfrattato per non avere pagato gli esosi interessi su un prestito. Nella trappola della coppia di strozzini sono caduti negli ultimi anni numerosi privati e alcune imprese medio-piccole. Ma è certo che i due non agivano da soli, li affiancavano anche se soltanto come finanziatori, imprenditori disonesti che partecipavano poi agli utili: il venti per cento mimmo su ogni prestito, con scadenza limite a novanta giorni. Si parla di un giro d'affari di quasi due miliardi l'anno. L'indagine è cominciata in autunno, grazie alla testimonianza di Antonio Mazzilli, 27 anni, di Moncalieri, e Nazareno Fratea, calabrese di 49 anni, abitante a Rivoli, pregiudicato: li hanno sorpresi i carabinieri mentre riscuotevano i titoli trafugati al pensionato torinese. Si erano difesi dichiarando di averli ricevuti in prestito da Celestina Bazzini «per incassarli come denaro liquido». A conferma di quelle parole, la testimonianza di Gino Amprino, 46 anni, altra vittima dell'attività di usura: i titoli di credito servivano ai due truffatori soprattutto per ottenere fidi bancari, ma anche come prestito quand'erano a corto di denaro. Una volta identificata la donna non è stato difficile risalire a Roberto Falcherò: nei due uffici e nei diversi appartamenti della coppia sono state trovate «prove inconfutabili». . Marco Accossato I Roberto Falcherò, arrestato

Persone citate: Antonio Mazzilli, Bazzini, Giampiero Vittorioso, Gino Amprino, Nazareno Fratea, Walter Guagnano

Luoghi citati: Moncalieri, Rivoli, Torino