Fuma vicino al solvente ustionato

Sverniciava la porta di un'auto, avvolto dal fuoco dopo l'esplosione d'una tanica Sverniciava la porta di un'auto, avvolto dal fuoco dopo l'esplosione d'una tanica Fuma vicino al solvente, ustionato In fin di vita un operaio di 22 anni Grave incidente sul lavoro venerdì sera in una ditta di verniciatura industriale della periferia Nord: Massimiliano Polidori, 22 anni, residente con i genitori ed un fratello in via degli Abeti 11, è stato ridotto in una torcia umana dallo scoppio di una latta di solvente che ha preso fuoco. E' ricoverato in fin di vita al Cto con ustioni sul 95% del corpo e grave insufficienza respiratoria. Un primo rapporto è già stato inviato dai carabinieri alla pretura della compagnia Oltredora. Dalle loro verifiche risulterebbe che la disgrazia ha avuto origine da una grave imprudenza: in quell'ambiente di lavoro era vietato fumare. Massimiliano Polidori da due mesi lavorava come operaio presso la ditta Promet di strada del Francese 117. Racconta la fidanzata Maria Grazia di 19 anni: «A Massimo quel lavoro non piaceva. Diceva che era pericoloso e mi aveva anche manifestato i suoi timori. Tuttavia era felice di avere un'occupazione, in attesa di qualcosa di meglio». L'infortunio è accaduto verso le 21, un'ora al termine del turno. Il giovane, che aveva iniziato alle 14, stava sverniciando con il solvente una portiera d'auto. In bocca aveva una sigaretta. Particolare confermato ai militari del capitano Paolo Zito anche dal collega di lavoro Pietro Buonfratello. Fino a pochi istanti prima gli era accanto; si era allontanato per prendere una portiera. D'improvviso la brace della sigaretta di Polidori è caduta sul pavimento, provocando un piccolo incendio. «Con il piede - ha raccontato Buonfratello - Massimo ha cercato di spegnere le fiamme. Accanto c'era una tanica di 10 litri di solvente. Questione di attimi: c'è stata una deflagrazione». Polidori è stato investito dal fuoco. Nelle vicinanze - come verificato dai carabinieri - non c'erano mezzi antincendio. Solo a una quarantina di metri c'era un piccolo estintore. Persi istanti preziosi e spente le fiamme, Polidori veniva porta- to al Martini di via Tofane, mentre una responsabile della ditta avvisava la famiglia, il padre Orazio, 52 anni, operaio Fiat Iveco, la madre Wilma De Clerico, 44 anni, casalinga, e il fratello Remo, 18 anni. I genitori accorrevano in ospedale, mentre il loro figlio ne usciva con l'ambulanza diretto al Cto di via Zuretti. In fabbrica arrivavano invece i carabinieri dell'Oltredora per i rilievi e le testimonianze. Ivano Barbiero Massimiliano Polidori e la fabbrica in strada del Francese dove lavorava

Persone citate: Clerico, Ivano Barbiero Massimiliano, Maria Grazia, Massimiliano Polidori, Paolo Zito, Polidori