Doppio-thrilling, ma l'Italia è in paradiso

Doppio-thrilling, ma l'Italia è in paradiso tennis a modena wwMmmmmmmmwM. Nargiso e Camporese la spuntano dopo una maratona di oltre 4 ore: Brasile fuori dalla Davis Doppio-thrilling, ma l'Italia è in paradiso Gli azzurri devono annullare un match-point nel quinto set MODENA DAL NOSTRO INVIATO Per un sacco di tempo, un'eternità, qui nel Palasport di Modena infiammato di tifo, abbiamo pensato di aver sbagliato, a fidarci ad occhi chiusi del pronostico di Omar Camporese. Abbiamo temuto che la promessa di vincere per 3-0 finisse nel cestino della carta straccia assieme al sogno dell'Italia del tennis di chiudere con una giornata di anticipo, in gioia e bellezza, la sua appassionante rivincita con il Brasile. Doveva essere il punto più facile, quello del doppio, il più scontato, il più povero di affanni e fatiche e sudori. Cassio Motta e Fernando Roese, i due vecchietti di Paulo Cleto, sembravano sulla carta solo due gattoni di marmo, due monumenti al passato. Sulla carta, però: solo sulla carta. Camporese e Nargiso, ispirato il secondo, alquanto nervoso il primo e sbilenco nelle risposte, hanno impiegato 4 ore e 10 minuti per piegare la resistenza degli avversari. C'è l'hanno fatta, infine, ma quante ansie e paure. Hanno vinto per 10-8 nel quinto set, con un ace di Camporese e in mezzo a un baccano d'inferno, le bandiere tricolori, i cori, le emozioni che solo la Coppa Davis sa ancora regalare in questo tennis cinico e noioso, venduto al dio del dollaro e del computer. I brasiliani, che erano in vantaggio per 2 set a uno, dopo aver perso il primo al tie break e vinto gli altri due per 6-3, 6-4, hanno avuto anche un match point sul 6-5 del quinto set, Nargiso alla battuta, 3 ore e 44 minuti sul tabellone elettronico, un servizio vincente di Diego che ha allontanato per sempre gli incubi e i fantasmi, i draghi e i mostri del passato che in qualche modo erano tornati a riaffacciarsi nelle menti un po' appassite degli eroi azzurri. Insomma, è stata una fatica terribile. Motta e Roese erano gattoni veri, mulinavano braccia e racchette, arrivavano dappertutto, Nargiso teneva in piedi la baracca azzurra, Camporese vivacchiava cacciando in rete più del lecito, la partita offriva momenti intensi di gioco e anche di spettacolo. Il secondo e il terzo set buttati quasi senza lottare, sembrava un calcio alla profezia di Camporese. Dopo il riposo ecco la rimonta dei nostri: 6-3 nel quarto set, prima della lunga galoppata finale, tutto in fragile equilibrio, noi e loro, il match, la folla che seguiva con crescente apprensione e tensione le vicende alterne della sfida. Il Brasile otteneva un break al sesto gioco, con Camporese al servizio. Scoramento nel pubblico. Gli azzurri strappavano subito la battuta ai brasiliani, a 0, poi c'era il match point annullato da Nargiso e il break decisivo a favore delle racchette azzurre nel diciassettesimo gioco, con un lungolinea di Diego che lasciava Roese di sale. Nel silenzio totale andava al servizio Camporese: due servizi vincenti, una risposta fuori di Motta, Tace della vittoria e della liberazione. «E' stato davvero un match sofferto, Motta e Roese valgono più di quanto la gente creda. Sul piano psicologico era un problema, loro volevano la bagarre e noi abbiamo dovuto accettarla: ha vinto chi ha avuto i nervi più saldi», ha detto Camporese. E Nargiso ha aggiunto: «Non sono io l'eroe di questo successo: il merito va anche a Omar che ha servito molto bene. La chiave tecnica? Abbiamo cambiato tipo di risposta do.. po il riposo. Panatta ci ha detto di tentare con i pallonetti, di tenerli lontani dalla rete. E noi abbiamo seguito i suoi consigli». Adesso, guardando al futuro, ai quarti di finale in programma a luglio, dobbiamo ammettere che la situazione è buona. Gli az zurri affronteranno in casa l'Au stralia, che sull'erba di Melbourne ha strapazzato gli Stati Uniti. Panatta sceglierà la terra rossa, è ovvio. Quasi certamente si gio cherà a Firenze. Carlo Coscia Nargiso (sin), e Camporese hanno dato all'Italia il punto decisivo