«Pronto, tu chi paghi?» «Tutti»
«Pronto, tu chi paghi?» «Tutti» «Pronto, tu chi paghi?» «Tutti» Manco registrò i colloqui, da Cirino Pomicino a Vito EL variegato panorama dello sfascio italiano, c'è anche il corruttore scrupoloso, quello che, come l'assessore democristiano napoletano al personale e alla nettezza urbana Luigi Manco, 57 anni, custodisce le bobine registrate di tutte le conversazioni telefoniche e non in tema di tangenti, per il periodo dal 1983 al 1991. Caso mai potessero servire. Le bobine sono ora nelle mani del magistrato, ma il settimanale l'Espresso ne pubblica domani alcuni stralci significativi. Conversazioni con costruttori (Paolo Brancaccio, Gabriele Serriello e Gennaro Corsicato), un commercialista, Enrico Capozzi, e uomini politici (Paolo Cirino Pomicino, Alfredo Vito, Michele Viscardi e il segretario di De Lorenzo Luigi Moroni). Alcune perle. Colloquio Manco-Brancaccio (collettore di tangenti). «Piuttosto, chi paghi tu in Consiglio?»? «Tutti». «Ehhh, tutti, non è possibile». «Diciamo che ogni volta ne bastano 41». 41 su 80, maggioranza assicurata, con la modica spesa di un gettone di presenze dai 25 ai 30 milioni. «I soldi li acchiappano tutti, pure 'o pei e 'o msi, e poi fanno la bella figura di fa' l'opposizione. Tanto sanno che così come l'abbiamo combinata le delibere che ci interessano non hanno problemi». Colloquio Manco-Capozzi, a proposito della costruzione? da parte dei fratelli Ardina, più volte inquisiti e condannati, di uno stabilimento per la produzione di patatine fritte: mazzetta richiesta 600 milioni. Malgrado i giudizi negativi dell'Imi, la pratica ottiene il placet. Capozzi «E' un miracolo». Manco «Non ci credevo neanche io». Poi ci saranno difficoltà e i fratelli Ardina arriveranno a 900 milioni di tangente: destinatario ultimo? Michele De Mita. Colloquio Manco-Corsicato. Tema, due versioni possibili di un maxiparcheggio: lo gestisce il Comune e dà ai costruttori 80 miliardi, se se lo gestiscono loro ricevono invece 14 miliardi. Tangente del 5 per cento. Corsicato: «Capisci, la differenza è notevole, il 5% di 14 o di 80 miliardi?». Manco: «Ma a chi pagate?». Corsicato: «Il 40% se lo prende la de, i segre¬ tari amministrativi che poi lo trasferiscono a tutte le correnti. Il resto va agli altri partiti. E per il psi si tratta direttamente con Balzamo». Colloquio Manco-Cirino Pomicino. Manco chiede di diventare liquidatore dell'Indesit. Pomicino: «Ohh, ma questa è una cosa grande. Mi devi dare un miliardo se vuoi diventa liquidatore». «Un miliardo? Gesù Gesù e chi lo tiene nu miliardo?». «Tu si nu fetente, nun vuoi bene alla de e nun capisci niente. Con la prima vendita che farai, altro che miliardo». «Ma un miliardo è troppo». «Che troppo e troppo. Io me la dovrò vedere a livello nazionale con Renato (Altissimo, ndr, all'epoca ministro dell'Industria) e Franco (De Lorenzo ndr). A Renato vanno 400 milioni e cento a Francesco». L'affare, poi, non andrà in porto. Colloquio Manco-Serriello. Manco: «A chi hai dato i soldi?». Serriello. «Eeeh, 500 al solito Alfredo (Alfredo Vito, ndr), mi sembra altrettanti a Giulio Di Donato, poi a Moroni...». Serriello confermerà tutto al magistrato, come Vito e Raffaele Mastrantuono, Di Donato nega recisamente. Colloquio Manco-Brancaccio. Manco: «Tu mi deve dire 'na cosa. Loro, Scotti e Pomicino, chi li paga? Perché qualcuno li paga, è 'o vero?». «Uh, quante cose che vuoi sape'». «Allora, chi li paga?». «Vabbuo'! Li paga Zecchina. E' Zecchina che paga a Scotti e Pomicino». Scrupoloso, Luigi Manco. Ma anche ai più previdenti possono capitare infortuni. Colloquio Manco-Brancaccio. «Quel figlio di 'ndr oc chi a... ma sei proprio sicuro di aver dato a lui i soldi per me?» «Se te lo dico io, puoi stare tranquillo. Quando mai ti ho dato una fregatura?» «Hai ragione, mo' me sente chillo... è proprio un infido». Vatti a fidare, di 'sti politici. Ir. i.] Francesco De Lorenzo
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