Capaldo ha vinto la corsa per il patrimonio ex Fedit di V. Cor.
Via libera dal tribunale di Roma, il prezzo è di 2150 miliardi Via libera dal tribunale di Roma, il prezzo è di 2150 miliardi Capaldo ha vinto la corsa per il patrimonio ex Fedit ROMA. Pochi, maledetti e subito. Il giudice del Tribunale fallimentare di Roma, Ivo Greco, ha in un qualche modo seguito la linea suggerita dal vecchio adagio popolare ed ha dato il via libera, senza condizioni, al «piano Capaldo» per l'acquisizione del patrimonio Federconsorzi. La decisione mette fine a tre mesi di trattative tra il Tribunale e la Banca di Roma, di cui Pellegrino Capaldo è presidente; la proposta è stata infatti formalizzata il 28 gennaio, anche se la disponibilità dell'istituto bancario romano era nota fin dalla primavera dell'anno scorso. Vediamo come andranno le cose: il patrimonio Federconsorzi sarà rilevato in blocco per 2150 miliardi dai «grandi creditori» (tra cui Banco di Napoli, Banca di Roma, Bnl, San Paolo, Credit, Comit, Cassa di Macerata, Banco di Sicilia, Popolare di Novara, Cariplo, Fiat, Enichem) che hanno aderito al piano. La cifra, ammette il Tribunale, è «sostanzialmente lontana» dai 3939 miliardi della stima del concordato preventivo, «ma fanno notare i giudici - nella prima entità vi è un grado di certezza assente nella seconda». Considerando dunque il «momento storico» che l'economia italiana sta vivendo, il Tribunale concede al pool di creditori venti giorni di tempo per costituire la società che dovrà rilevare il patrimonio della Fedit. Entro i 30 giorni successivi dovranno essere acquistate tutte le partecipazioni, escluse quelle bancarie (Credito agrario di Ferrara e Bna) e quelle quotate in Borsa (Fata). Per quest'ultima si valuterà l'eventualità di lanciare un'«opa». La partecipazioni, comunque, dovranno essere acquistate nei tempi stabiliti dal giudice ed al massimo entro cinquanta giorni dovrà essere regolato il pagamento della prima tranche pari al 15% dei 2150 miliardi. Un altro 42,5% verrà versato entro un anno e l'ultimo 42,5% entro 18 mesi. Se si fanno due conti l'affare, che sarà gestito dal commissario liquidatore Mario Piovano, appare uno dei più grossi mai conclusi in Italia. Con poco più di 2000 miliardi infatti gli acquirenti si aggiudicano un patrimonio di circa 4000, ma, in realtà, la spesa non dovrebbe andare oltre i 1800 miliardi. All'offerta va infatti sottratto quel che si è già venduto, quello che i creditori hanno incassato durante la procedura del concordato preventivo. La notizia della decisione del Tribunale è stata accolta con soddisfazione dal neo ministro dell'Agricoltura, Alfredo Diana, che ha definito il via libera alla vendita Fedit: «Un'iniezione di fiducia della quale il mondo agricolo aveva particolarmente bisogno». Soddisfatti anche i sindacati, la Flai Cgil ha già comunque annunciato il prossimo passo: «Chiedere un incontro con Capaldo per verificare le assicurazioni fornite in tema di occupazione». [v. cor.]
Persone citate: Alfredo Diana, Capaldo, Ivo Greco, Mario Piovano, Pellegrino Capaldo
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