I seggi tagliano i giorni di scuola
I seggi tagliano i giorni di scuola I seggi tagliano i giorni di scuola Protesta dei presidiati rimettema^^ffl stridenti Direttori e presidi protestano perché per il quarto anno consecutivo i seggi elettorali occupano le scuole creando non poco disagio. Il calendario dettato dalla Sovrintendenza per gli studenti del Piemonte, prudentemente, aveva previsto 205 di giorni di lezioni (sono 200 il minimo di legge), ma ancora una volta non sarà rispettato. Un paio di giorni se ne sono già andati per il «ponte» di carnevale e per la chiusura estemporanea decisa dal commissario prefettizio dopo la nevicata. Altri 810 giorni se ne andranno per il referendum e, a Torino, per eleggere sindaco e consiglio comunale. I seggi sono 1684, gli edifici interessati 270. Le scuole, tra sedi e succursali, sono quasi tutte coinvolte. I locali saranno consegnati al Comune il giovedì pomeriggio che precede le votazioni (in pochi casi il venerdì) per allestire i seggi. Saranno restituiti liberi per il martedì o il mercoledì successivo. Gli studenti dopo le vacanze di Pasqua (8-13 aprile) rientre- ranno a scuola due giorni, prima della pausa per il referendum del 18 e 19 aprile. Le lezioni si interromperanno ancora per la prima tornata delle elezioni amministrative il 6 giugno e riprenderanno per un paio di giorni prima della chiusura definitiva il 10. Scrutini dall'I 1 al 17. Occorrerà trovare qualche accorgimento per gli esami di licenza elementare, media e di qualifica professionale che co¬ minciano il 18 perché nelle aule ci saranno ancora i seggi per la seconda tornata del 20 giugno. Intoccabili gli esami di maturità: 23 giugno. Un pasticcio che indigna i capi d'istituto. Il professor Mario Perrini, presidente dell'associazione presidi e direttori, dice: «E' possibile che sia sempre e soltanto la scuola a pagare il prezzo delle consulazioni elettorali? E' possibile che non si trovino soluzioni alternative? La scuola deve essere rispettata». Elementari, media, istituti professionali come potranno organizzare i loro esami? Interessano soltanto le classi terminali, ma occorrerà comunque trovare lo spazio. La direttrice Usa Formici della Coppino: «Non c'è problema nelle scuole che hanno due ingressi autonomi. Per le altre dipende dalla disponibilità del prefetto». Laura Vercelli preside della media Marconi: «I seggi occupano mediamente un quarto dello spazio. Noi siamo disponibili a ritirarci in un angolo pur di non danneggiare i ragazzi». Era proprio impossibile trovare una soluzione diversa? La risposta del Comune: «Non esistono spazi alternativi sufficienti. I seggi devono essere distribuiti nel territorio per consentire a tutti di andare a votare con comodità. Devono essere non più di 12 per ogni edificio. E' facile capire che alle scuole non si può rinunciare». Maria Valabrega
Persone citate: Coppino, Laura Vercelli, Marconi, Maria Valabrega, Mario Perrini
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