Boniperti-Trap accordo a pranzo di Marco Ansaldo

La coppia bianconera unita dopo le voci sul possibile arrivo di Moggi alla Juve La coppia bianconera unita dopo le voci sul possibile arrivo di Moggi alla Juve Boniperti-Trqp, accordo a pranzo E l'Avvocato si spiega al telefono TORINO. Bistecca e insalata. E un bicchiere di Ghemme che Boniperti fa arrivare dalle cantine di certi suoi amici di Momo. Non è stata un'abbuffata il pranzo che il presidentissimo ha offerto a Trapattoni nella sua villa in precollina, ma il messaggio è stato più ricco del menù: restiamo compatti nel momento del pericolo. I Diarchi restano ancorati al proprio posto, nonostante le voci, la defezione di alcuni sponsor importanti e la freddezza di qualche calciatore, appena scalfita da interventi come quello di Baggio sul tecnico: «Sono in sintonia con lui, non c'è nessun motivo di frizione». Ieri mattina, dopo aver letto le voci del possibile arrivo di Moggi e prima di invitare a pranzo il Trap, Boniperti è passato al contrattacco. Lucianone, che oggi darà le dimissioni da direttore generale del Torino, gli sta simpatico come il vinaio all'astemio, anche se in passato non gli dispiacquero certe picconate alla gestione di Montezemolo e Maifredi. Ma adesso, con l'idea di trovarselo sull'uscio di piazza Crimea, il Geometra ha fatto sapere che in quel caso terrebbe pronte le valigie. Non ci può essere una coabitazione. Questo non significa che il progetto sia tramontato. Esiste un partito all'interno della Fiat che vorrebbe cambiare la gestione e i suoi adepti sono arrivati fino all'Avvocato. Il quale ha parlato al telefono con Boniperti, confermandogli la propria stima, senza sbilanciarsi, pare, sul fatto che il futuro venga gestito su altre basi. Tutto dipende dai prossimi mesi: dai ristatati nelle Coppe, dal comportamento in campionato, dalla realizzazione del programma di mercato che la Juve persegue con un itinerario non sempre lineare e con l'aiuto di un consulente occulto come Landri. Si vorrebbe creare uno staff meno fragile e scarno attorno al presidente. Si avverte ad esempio la mancanza di un uomo che gli regga il contraddittorio, come faceva Giuliano. Moggi non può essere questo. Tuttavia potrebbe costituire un'alternativa visto che il dopoBoniperti è nebuloso. Il Gruppo non ha manager da offrire alla Juve. Potrebbe cercarli all'esterno, come ha fatto Pellegrini con Boschi ma i nomi che riaffiorano sono quelli di sempre: Bettega, portato dagli stessi uomini che spingono per Moggi, il solito Platini (impegnato nei Mondiali '98), qualche giovane della Famiglia, sebbene la tendenza sia di non infilarli in un mondo in cui le frequentazioni non sono più quelle di una volta. Un'altra telefonata Agnelli l'ha spesa con il Trap, trovando una scusa banale: «Ho ricevuto alcune cassette del Paris St. Germain». E via alle disquisizioni sulla potenza di Weah, le giocate del brasiliano Valdo, l'impostazione difensiva di Jorge che l'Avvocato segue da qualche anno. Ma è stato anche un modo per tastare il polso al Giuan. Capire se le critiche ne hanno intaccato la tempra. «Trapattoni non vive sulla luna - confida un buon amico del tecnico -. Forse ha sofferto nei mesi scorsi, quando ha capito che qualcuno da Torino aveva contattato certi suoi colleghi. Non se lo aspettava». Un riferimento a Cruyff e Passarella. E anche a Zeman. Boniperti lo ha incontrato a fine gennaio fuori dal proprio ufficio: testimoni li hanno visti parlottare non lontano dallo Juven¬ tus Club di via Bogino. Il piano triennale comunque decolla lentamente. Siamo a marzo e non ci sono certezze né su chi dovrà gestirlo né sulle mosse da concludere. Eppure la società non è mai rimasta ferma. Dopo la vicenda Bergkamp, è ripartita subito su Boksic, l'attaccante dell'Olimpique Marsiglia dal quale ha ottenuto un precontratto: lo ha fatto seguire anche à Nantes dove ha segnato due gol. E non è casuale che Tapie abbia già bloccato un'altra punta per sostituirlo, Xavier Gràvelaine, 24 anni, il cannoniere del Caen e del campionato. Boksic sarebbe uno dei tre acquisti per il primo anno, insieme a un ter¬ zino sinistro e Ia un mediano italiani. Se fallisse la trattativa, la Juve punterebbe su un centrocampista del campionato francese, Deschamps. Ma il problema è sempre lo stesso: l'indecisione nelle scelte, i summit e i controsummit ai quali la dirigenza bianconera deve sottostare prima di concludere un'operazione. Con il rischio che qualcuno si inserisca nelle trattative, come sta succedendo per il genoano Fortunato. La Signora aveva un buon vantaggio, se l'è fatto recuperare dal Parma e dalla Lazio. E non è escluso che non se ne faccia nulla. Che resti Boniperti o che si cambi gestione, questo è un nodo che dovrà essere risolto dalla proprietà. Non si guida con le mani legate. Le concorrenti non lo fanno. Marco Ansaldo I Boniperti punta sul croato Boksic (sopra) per rinforzare l'attacco

Luoghi citati: Ghemme, Lazio, Marsiglia, Momo, Torino