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Berlusconi va all'hockey e i suoi tifosi lo fischiano UN CASO STRANO WHHHHHm I Lion verso lo scudetto ma Milano non li ama Berlusconi va all'hockey e i suoi tifosi lo fischiano MILANO. Fischiare e insultare la propria squadra (e il suo padrone) che sta lottando per conquistare lo scudetto è un cosa che non succede mai nello sport. Tranne che nella Milano dell'hockey ghiaccio, dove l'altra sera Silvio Berlusconi, presidente dei Lion, è stato a lungo insultato con epiteti e cori ingiuriosi. A dar voce alla contestazione sono stati proprio i tifosi milanesi (spalleggiati da quelli della rivale Bolzano), che, a dispetto delle soddisfazioni che sta dando loro la squadra, continuano a considerare Berlusconi e i suoi Lion come usurpatori dei più famosi e milanesissimi Devils, discioltisi due anni fa, dopo aver conquistato lo scudetto, per mancanza di mezzi. I Lion invece continuano a essere considerati degli immigrati: non viene dimenticato che erano una società di Como, trapiantata a Milano da Silvio Berlusconi, che ne acquistò il titolo sportivo quan¬ do multava in serie B. «Non mi aspettavo tanta maleducazione, fino a prova contraria sono qui e non in galera» ha detto Berlusconi alla fine, attorniato dal fido Galliani, dal ds milanista Braida e dall'allenatore Capello, riferendosi agli insulti e alle invettive dei tifosi. Un commento a caldo perché ieri nessuno dei presenti ha voluto ritornare sull'argomento. Intanto i Lion, grazie al successo 7-6 rimediato in extremis sul Bolzano (al termine del secondo tempo perdevano 6-1 e hanno vinto nel supplementare), sono sempre più vicini allo scudetto che si assegna, al meglio dei cinque incontri. Il risultato attuale è 2-1 per i milanesi: sabato quarto incontro a Bolzano ed eventuale match decisivo martedì a Milano. Doppio impegno quella sera per Berlusconi, col Milan a S. Siro impegnato a rimontare due gol alla Roma in Coppa Italia. [n. S.)