Due lampi di Mancini di Ro. Be.

Due lampi di Mancini Due lampi di Mancini Non fa rimpiangere Baggiol E Maldini è il moto perpetuo Pagliuca sv. All'andata parò un rigore e ci salvò la faccia. Questa volta non si ripete. Nessuno è perfetto. Marchigiani sv. Nove minuti di passerella. Porrini 6. Sin troppo ligio alle consegne. Tiene rigorosamente la destra, si sforza di non intasare gli spazi, sbircia Degiorgio. Un battesimo a pane e acqua. Maldini 7,5. L'eroe è stanco, ma classe e fiuto lo portano a essere, sempre e comunque, una pedina cruciale. Opera in perenne appoggio. E nel finale raccoglie una perla stupenda. D. Baggio 7. La maglia azzurra è il suo talismano. Segna al primo batter di ciglia. Di testa, questa volta. Un gol pesante, anche se non memorabile come quello di Oporto. Quantità e qualità. Siamo alle solite: un altro Baggio, ma anche, e soprattutto, un'altra squadra: non ci risulta che gente come Maldini, Baresi e Albertini giochi nella Juventus. Vierchowod 6,5. Premesso che tutti i difensori andrebbero esentati dal voto, noi al russo diamo la sufficienza piena per come spegne sul nascere ogni falò che Busuttil, invano, tenta di appiccare, e per il gol che va a segnare, d'astuzia, all'inizio della ripresa. F. Baresi 6. Il problema è: come, e quando, buttarsi all'arrembaggio. L'ingorgo è sovrano, e allora il capitano si limita a qualche uscita di rappresentanza. Da un suo errore nasce però il calcio di rigore che porta alla rete di Malta. Cose che capitano. Fuser 6. Lavora sodo sul centro destra. Qualche cross, un pregevole pressing, ma nulla che meriti di essere incorniciato. Albertini 6,5. Meno preciso e ispirato che in Portogallo. Contribuisce a tenere sotto pressione i maltesi. Si avventura al tiro, senza fortuna. Cresce nella ripresa. Melli 6. Decollo travagliato, in balia dell'emozione. Galea non gli dà spago. Piano piano, Melli emerge dal grigiore. Più disinvolto, più lucido, più concreto. Non sempre in sintonia con il resto della squadra, ma era all'esordio. Mancini 7,5. Rimpiazza Roberto Baggio, e lo fa alla sua maniera: due assist e due reti. Mai fisso al centro, mai banale, sempre nel cuore della partita. Crea generosi varchi, offre splendide sponde. Finalmente protagonista anche in Nazionale. Senza però esagerare, vista l'allarmante fragilità dell'avversario di turno. Signori 7. Ci sembra persino sacrificato, così in periferìa. Viceversa, Signori si adegua senza intristirsi e mano a mano che passano i minuti, si erge a protagonista. Profitta delle digressioni di Mancini, dei blocchi di Melli, del pressing della squadra. Segna e fa segnare. Spavaldo e umile a seconda delle situazioni. Sempre più maturo, [ro. be.]

Luoghi citati: Oporto, Portogallo