In questa «Bottega» ci son sesso e denaro di O. G.

In questa «Bottega» ci son sesso e denaro La commedia di Fassbinder all'Adua, con l'Elfo In questa «Bottega» ci son sesso e denaro TORINO. Cominciato con tre quarti d'ora di ritardo perché un automobilista distratto aveva dimenticato il suo mezzo a ridosso di un'uscita di sicurezza (rendendo di fatto inagibile il Teatro Adua), è approdato a Torino uno dei più fortunati spettacoli del Teatro dell'Elfo, «La bottega del caffè» di Fassbinder. Commedia incentrata sul sesso e sul denaro, questa riscrittura del capolavoro goldoniano era prevista in una caffetteria molto simile a un saloon. Gli avventori portavano fondina e pistola e divoravano a turno un'immensa torta. Nello spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, Venezia torna prepotente con ic sue acque marce in cui s'immergono tutti i personaggi del dramma. La scena di Carlo Sala la rappresenta come una città immobile nel grigio e ridotta a un fondale color ruggine nel quale si aprono tre varchi: la casa di Lisaura, la bisca di Panel olfo e la bottega di Ridolfo. Alla scena era affidato uno dei più potenti motivi di suggestione dello spettacolo. Al debutto milanese riuscivamo a vedere l'acqua stagnante, i tavolini posti su zattere, gli spruzzi che si levavano ad ogni passo. Ora, su un palcoscenico tradizionale, molte cose sono andate perdute e allo spettacolo è rimasta l'allegria nera di un gioco teatrale in cui tutti desiderano qualcosa e cercano di possederla. Il falso conte Leandro (Gabriele Calindri) desidera i quattrini di Eugenio (Giovanni Franzoni), Vittoria (Ida Marinelli) vuole riconquistare il marito Eugenio, ma il biscazziere Pandolfo (Luca Torraca) vuole Vittoria e, pur di averla, non esita a nominare lei e Eugenio eredi delle proprie fortune. Lisaura (Corinna Agustoni) è plagiata dalla potenza sessuale di Leandro, pensa anzi di sposarlo, se non fosse che Leandro è già il marito di Placida (Cristina Crippa), fiondatasi e Venezia per riprendersi il proprio uomo. Questa umanità briga e Litiga sotto gli occhi del caffettiere Ridolfo (Elio De Capitani), del linguacciuto Don Marzio (Ferdinando Bruni) e del cameriere Trappolo (Fabiano Fantini). Alla prima dell'altra sera molti applausi. Si replica fino a domenica. [o. g.]

Luoghi citati: Torino, Venezia