Il Pipistrello vola basso e finisce a Tangentopoli

prima del Regio un attore tedesco improvvisa battute sui politici indagati: il regista Savary furibondo prima del Regio un attore tedesco improvvisa battute sui politici indagati: il regista Savary furibondo Alla Il Pipistrello vola basso e finisce a Tangentopoli TORINO. Tangentopoli nel «Pipistrello» di Johann Strauss. Battute su Bettino Craxi e sulla «povera Repubblica italiana» martedì sera al Regio di Torino. Risultato: il regista Jerome Savary furioso; un attore viennese sgridato dietro le quinte; il pubblico, ignaro, che applaude divertito. «Tu as tue mon spectacle» (Tu hai ucciso il mio spettacolo), così Jerome Savary ha urlato a Heinz Holecek, ovvero l'ubriaco carceriere Frosch, colpevole di aver improvvisato frasi come: «Questa cella è la numero 13, ed è pronta per un certo Mellino Braxi. Sta aspettando il 52° avviso di garanzia». Oppure, descrivendo la prigione: «Trattasi di una casa di cura per "onesti" politici che vengono a ritemprarsi». Per poi continuare: «Sono molti e nobili gli ospiti del carcere, e sarà la loro amnistia a rovinare questa povera Repubblica». (Tutto è. avvenuto durante il terzo atto, quando il recitativo ha il sopravvento sulla musica, e soprattutto quando gli attori non sono legati a un testo preciso. «Certo - interviene Savary - ma un canovaccio, a cui attenersi, esiste. Non si può perdere tempo con improvvisazioni così grevi, di dubbio gusto, e di un qualunquismo estremo. Anche durante le prove, e subito dopo la "generale", ho discusso a lungo con Holecek sul fatto di snellire, di dare un altro ritmo alla sua parte. Evidentemente non ha capito. Pur di strappare l'applauso, ha cominciato ad offendere il Paese che lo ospita, e che gli dà lavoro. Lui è abituato all'operetta viennese, a un certo umorismo paesano. Questo ha stravolto i tempi del mio spettacolo». «Mi dispiace, quelle battute non fanno parte del mio lavorò - continua Savary -. Volevo un'opera giocosa, Holecek l'ha rovinata. Mi aveva promesso che non avrebbe affrontato simili argomenti, invece non ha saputo resistere. E' come se venisse un artista americano a Parigi, e si mettesse a parlare male di Mitterrand. Io, anche se non schierato dalla parte del Presidente, rimarrei profondamente offeso». Offesissimo, tanto che alla fine del «Pipistrello», quando la gente era in piedi ad applaudire cantanti, ballerini ed attori, non è uscito a ringraziare. Non ha voluto raccogliere i consensi di un pubblico che non è apparso irritato per le battute su Tangentopoli. Quando, come da tradizione, il soprano Rosalinde (Sona Ghazarian), è andata a prendere il regista dietro le quinte, questi, arrabbiatissimo, si è scagliato contro il carceriere Frosch. L'austriaco, contento del successo, non si era neanche reso conto della gravità di quanto aveva fatto. Ed è rimasto ancora stupito dopo i rimbrotti di Bosio, direttore di produzione del Regio, con cui ieri pomeriggio ha avuto un lungo colloquio. Anche la direzione del teatro si è unita all'ira del regi¬ sta, inviando una lettera a Savary, e per conoscenza allo stesso Holecek. Si legge: «Ci è dispiaciuto che lei e ì suoi assistenti non abbiate voluto raccogliere gli applausi, meritatissimi, del pubblico torinese (...). Il pubblico può non aver compreso, completamente, il vostro rifiuto, noi lo abbiamo compreso subito e le scriviamo per dimostrarle la nostra solidarietà. Aggiungiamo che Holecek è una vera celebrità in Austria (...), ma martedì sera ha rotto gli argini superando da più di un punto di vista i limiti che gli erano stati imposti (...). Quello che ha fatto infuriare lei tra le quinte, e noi in sala, non sono state le battute sugli scandali d'Italia, ma il fatto che tutte le improvvisazioni fossero improntate a qualunquismo e cattivo gusto (...). Un artista straniero dovrebbe avere il buon gusto di non offendere il Paese e il pubblico che lo ospita». Laura Carassai «La cella 13 è pronta per Mellino Braxi. L'amnistia rovinerà la povera Repubblica» 4 dh Jerome Savary il regista si è offeso per le battute e non è uscito a ringraziare Foto grande: una scena del «Pipistrello». A fianco: l'attore contestato Heinz Holecek

Luoghi citati: Austria, Bosio, Italia, Parigi, Torino