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UN CANTANTE «DOLCE E SFORTUNATO»? UN CANTANTE «DOLCE E SFORTUNATO»? L'autore del celebre brano «Vaffanculo» si esibisce lunedì 22 al Palasport OMENICO Modugno è entrato nella storia della musica leggera italiana con l'appellativo di «Mister Volare». Chissà se fra trent'anni ricorderemo Marco Masini come «Mister Vaffanculo». Nel caso, se la sarà voluta. La stella masiniana dava segni d'appannamento: s'imponevano contromisure urgenti, trovate promozionali bizzarre, provocazioni dure. I saggi curatori masiniani hanno avuto la bella pensata della canzonetta dal titolo - come dire? - suggestivo. «Vaffanculo», appunto. Questa è un'interpretazione. Poi c'è l'altra: Marco è un cantante bravo e dolce e sfortunato... Va bene così. Potete ascoltarlo lunedì 22 al Palasport. Ingresso 30 mila lire, più diritti di prevendita. Organizza Good Music. Inizio alle 21. Comunque, il problema non è se un cantante usi espressioni più o meno accettabili. Il problema è la crisi masiniana. Problema per lui, sia chiaro. Certo, abbiamo letto le dichiarazioni accorate del povero giovane, il quale si dice «stanco degli attacchi subiti», e così giustifica la sua reazione canterina. Sarà. Ci sia tuttavia consentita una riflessione: esiste un'industria del disco. Tale industria crea personaggi, li consuma, e li rimpiazza con altri più nuovi e redditizi. Masini canta le cose che gli fan cantare: scritte da signori di una certa età, esperti conoscitori del mercato. Le giovani fans rimproverano i critici arcigni, rei di non capire che «Marco Masini parla dei nostri problemi». A noi pare che la storia sia diversa: i produttori di Masini sanno bene quali sono i problemi degli adolescenti, e ci marciano. Esattamente come è successo - per citar casi recenti - con Paolo Vallesi, e in ultimo con Nèk, quel tizio stonato in maniera spropositata che avrete ammirato a Sanremo con la sua lagna antiabortista. Costui ha confessato che di aborto non ne sa un granché, ma l'autore della canzone... L'autore della canzone sa che cosa si vende, e che cosa fa discutere. E così sia di Masini: i suoi strateghi, visto che la storia dello sfigato era frustra, hanno deciso di giocarsi la carta dell'incazzatura. Funzionerà? Al pubblico l'ardua sentenza,