Imogen Cooper al piano accompagna Holzmair di 1. O.

Imogen Cooper alpiano accompagna Holzmair Imogen Cooper alpiano accompagna Holzmair LA liederistica rappresenta un capitolo assai ampio della musica da camera e il re di questo genere è senza dubbio Franz Schubert. Intanto è da considerare lo sterminato catalogo che il musicista viennese ha lasciato per la nostra delizia di ascoltatori. Ma naturalmente l'elemento determinante è la qualità e sono soprat-. tutto importanti i punti fermi che Schubert ha fissato a futura memoria, così che Mario Bortolotto ha potuto scrivere: «Enfin Schubert vint: esercitando un'azione, imprimendo un segno sul vivo corpo del canto tedesco, che nessuno avrebbe più potuto ignorare o negligere». Un eloquente esémpio di questa preminenza schubertiana si potrà avere mercoledì 24 alle 21, nell'Auditorium Rai, nel concerto che si svolge per il cartellone dell'Unione Musicale (serie pari). Vi prenderanno parte il baritono austriaco Wolfgang Holzmair e la pianista inglese Imogen Cooper, entrambi ospiti per la prima volta del sodalizio torinese. La serata sarà interamente dedicata a Schubert, di cui Holzmair è interprete affezionato. Il pezzo forte è costituito dallo «Schwanengesang» (Canto del cigno), l'ultimo ciclo di Lieder schubertiani pubblicato postumo e basato su testi di Ludwig Rellstab e Heinrich Heine. Su questo bouquet di capolavori è ancora aperta la questione della cronologia, poiché appare evidente che l'autore non ne aveva musicato i testi per trarne un ciclo unitario. Il concerto sarà completato da altri bellissimi canti còme «Der Wanderer an den Mondo (Il viandante alla luna), «Sehnsucht» (Nostalgia), «Irdisches Glùck» (Felicità terrena), «Lebensmut» (Coraggio di vivere) e, in chiusura, «Herbst» (Autunno). [1. o.]