LA BOTTEGA DEL CAFFÉ' di Monica Bonetto

LA BOTTEGA DEL CAFFÉ' LA BOTTEGA DEL CAFFÉ' Goldoni rivisitato dal sulfureo Fassbinder TEATRO dell'Elfo e Porta Romana, ormai associati, firmano un Goldoni «rivisitato» da Fassbinder. All'Adua, dal 23 al 28 marzo arriva «La bottega del caffè», uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani. In scena, oltre a Bruni e De Capitani, Giovanni Franzoni, Gabriele Calindri, Fabiano Fantini, Luca Toracca, Corinna Agustoni, Ida Marinelli e Cristina Grippa. «Fassbinder è riuscito a dimostrare che si può prendere il cuore vivo di un testo del 1750, a suo modo rivoluzionario - dicono i due registi - e metterlo nel cuore vivo di questi anni scuri senza ucciderlo». Bruni e De Capitani parlano del testo come di «un microcosmo goldoniano trasformato in un luogo che raccoglie tutte le ossessioni di Fassbinder, tutti i frammenti della sua carnalità poetica in forma di commedia». Come autore, dicono i registi, «Fassbinder ha portato fino all'estremo l'incnidelimento dei personaggi goldoniani». La trama è quella della commedia originale, con i suoi personaggi meschini che si ritrovano per i loro intrighi nel caffè sulla piazzetta di Ridolfo. Gioco, debiti, lussuria, invidie, avidità di denaro. I sentimenti sono questi già in Goldoni, ma Fassbinder li carica di una sordidezza tutta moderna. Se il testo antico distingueva tra buo¬ FREGOLI PIRANDELL EDICATO a Marta Abba, musa ispiratrice e interprete prediletta da Luigi Pirandello, andrà in scena al Teatro Fregoli dal 19 al 21 marzo «Non si sa come» del celeberrimo autore agrigentino. d hi ggLa vicenda, racchiusa unicamente in interni come sarà poi tanto teatro esistenzialista e pinteriano, e vissuta nello spazio di due giorni, presenta una serie di personaggi colti nell'atto di raccontarsi, accusarsi, difendersi ostinatamente nel tentativo di negare l'evidenza di ciò che non si è in grado di accettare. . A impersonare Romeo Daddì, il tormentato protagonista del dramma pirandelliano, Nando Gazzolo. «Amleto dice che la recita è la trappola in cui farà cadere la coscienza dei re - afferma l'attore -. Io ritengo che oggi, ancora di più, la recita deve sorprendere non tanto la coscienza quanto l'inconscio dell'uomo. Il teatro deve essere dunque psicodramma, specchio dell'inconscio, conoscenza di sé». «In questo testo di Pirandello - prosegue Gazzolo -, il mio personaggio si fa carico di un complesso di colpa che lo porterà ad auspicare la morte, proprio per il rifiuto di accettarsi come è e per l'impossibilità di essere come vorrebbe. E' questo contra¬ ni e cattivi, quello dell'autore tedesco mette in scena rapporti umani assoggettati soltanto all'interesse, cui tutti, in egual modo, sono asserviti. Nessuno esce assolto. «Al centro di tutto stanno i soldi - dice Bruni - non c'è occasione, nella storia, in cui non se ne parli». «In una delle rarissime didascalie - aggiunge De Capitani - Fassbinder parla di "rumore di soldi" amplificato all'inizio dello spettacolo». Cristina Caccia O «NON SI SA COME» sto a rendere Romeo Daddì un personaggio tragico, degno di affiancarsi a . Edipo, Amleto, Lear». La regia dello spettacolo è stata curata da Walter Manfré che ha dedicato al dramma di Pirandello una narrazione spezzettata, costretta in flash onirici che seguono la vicenda psicologica dei protagonisti. Alla fissità delle prime immagini si contrappone il movimento provocato dall'arrivo di quelle che Manfré stesso in dica come «voci pensanti», che turbano e smuovono il clima stagnante e immobile dell'ambiente borghese in cui si svilup perà la storia. I quattro attori che affiancano Gazzolo sul palcoscenico so no Milla Sannoner, Elisabetta De Palo, Renato Cortesi, Enrico Baroni. Monica Bonetto