SAFFO A MOSCA CLANDESTINA

SAFFO A MOSCA CLANDESTINA 1 SAFFO A MOSCA CLANDESTINA 1 C.1 "JM ^^ELLA grande riscoperta del Continente russo l^ft dopo la fine del comuI nismo accanto ai docu- T^ft menti che testimoniaI no eventi drammatici I occultati, c'ò un altro tipo di ritrovamento, I M meno drammatico f'orV se ma non meno toccante. Riemergono galleggiando fra le macerie eleganti relitti di un •tìióndo che avrebbe potuto essere e non è stato, come il libretto di ilidija Zinovevna Annibal, Trenyfatré mostri, proposto a cura di Sergio Trombetta, traduzione di > Daniela Di Sora, nella Biblioteca del Vascello (pp. 90, L. 15.000). Più che il racconto in sé, e il suo un pdf comico primato («il primo racconto saffico della letteratura russa»), è appassionante la storia .'éìlè trombetta racconta nella prefazione. La storia della bella, biònda è ribelle Lidija, nata nel Ì866 da uria famiglia di antica nobiltà russa, che sposa - dopo un primo matrimonio fallito con il suo istitutore, un cospiratore degli Anni Ottanta - il poeta Vjaceslàv Ivanov, conoscitore della Grecia antica, fan di Dioniso e di Nietzsche. L'amore all'inizio proibito si trasforma in un sodalizio trasgressivo quando i due, dopo aTcutìi anni in giro per l'Europa decadènte e simbolista, tornano ifì patria nel fatidico 1905 e prenderlo casa in un elegante appartantehto di Pietroburgo detto la Torre, Ogni mercoledì ricevono, e intórno ai «mercoledì degli Ivanov» s'irif'recciano vere e proprie leggende: «Vi si incontrava gente di talento, situazione e indirizzi molto diversi. Anarchici mistici e ortodossi, decadenti e professori accademici, neocristiani e socialdemocratici, poeti e scienziati, artisti e pensatori, attori; tutti pacificariiente discutevano di temi let. Ifefafi, artistici, filosofici, religiosi, ctdiiltistici...», scrive un testimof ne Òel tempo, Nikolaj Berdjaev. Non si fa politica - anche se la polizia segreta tiene d'occhio il gruppo - né attività rivoluzionana, sé non in un ambito ristretto: tt sesso. Il mito del teatro come i Pì culto del corpo e della poesia co me traccia del divino si mescolano per Lidija e suo marito con l'utopia dell'amore omosessuale, destinato a redimere il mondo dalla brutalità. Ivanov s'innamora di un poeta ventiduenne che fre quenta casa sua, Sergej Mitrofa novic Gorododeckij, poi fondatore dell'acmeismo con Gumilèv, e scrive per lui poesie pubblicate col titolo di Eros. Nello stesso arco di tempo Lidija scrive i Trentatré mostri, un racconto in forma di diario in cui si narra del rapporto amoroso tra l'attrice Vera e una candida fanciulla, strappata allo sposo alla vigilia delle nozze. Pubblicato non molto tempo prima della precoce morte di Lidija (per polmonite nell'estate del 1907), il libro ebbe un grande successo di scandalo, fu giudicato pornografico e pieno di particolari piccanti, che sono invece solo un puntuale repertorio dell'iconografia liberty della sensualità: lacrime e capelli sciolti, spine di rose e voluttà dei petali, schiave croce fisse e pantere che si leccano. Certo è, però, che dopo la rivoluzione il libretto non è più stato ristam pato, né fino a oggi ha conosciuto traduzioni all'estero. Del resto, Trentatré mostri è ora quasi illeggibile, ma quello che conta non è il suo datato contenuto, ma il silen zio di cui ci parla; l'abisso di non essere in cui gli anni dopo la rivo luzione precipitarono non solo fi sicamente innocue e sognatrici popolazioni come quelle della Torre, gente che se ne stava sui divani intere giornate, a «scrivere, suonare strumenti musicali, dise gnare, bere vino, non disturbare nessuno» immaginando mondi re denti ad opera della nudità dei corpi e della anarchia degli intrec ci amorosi sublimati dalla forza del teatro e della poesia, cancel landò la memoria di una Russia che non era quella degli zar né quella dei rivoluzionari di professione, ma probabilmente, malgrado le ingenuità e gli eccessi, un piccolo laboratorio per un futuro che poteva essere diverso. Elisabetta Rasy

Persone citate: Daniela Di Sora, Elisabetta Rasy, Ivanov, Nietzsche, Nikolaj Berdjaev, Sergej Mitrofa, Sergio Trombetta, Zinovevna

Luoghi citati: Europa, Grecia, Mosca, Pietroburgo, Russia