ONGARO : TRA VENEZIA E PARIGI UN VIAGGIO CON DELITTO di Alberto Ongaro
ONGARO : TRA VENEZIA E PARIGI UN VIAGGIO CON DELITTO ONGARO : TRA VENEZIA E PARIGI UN VIAGGIO CON DELITTO stare nei caffè. Piccoli eventi inquietanti infrangono l'ordine metodico della sua esistenza, la presenza di un fantasma, forse uscito dalle pagine dei suoi volumi, la parola «scandaglio» che 10 colpisce durante la lettura del Carteggio Aspern, e soprattutto la scoperta che il protagonista di Passaggio segreto, un romanzo di Jan Reskov, scrittore cecoslovacco emigrato in Francia, è come lui un nobile mite e amabile, che suona il pianoforte, ama la lettura e vive con una nutrice centenaria. Quel personaggio è la sua immagine speculare, il suo doppio, ma la coincidenza è troppo geometrica per essere casuale. Per far luce su quell'enigma, 11 conte parte per Parigi a caccia di Reskov. Riesce a scoprire dove abita, ma questi si rifiuta di riceverlo. Spia le mosse dello scrittore ceco trasferendosi in un residence di fronte alla sua villa e una sera, dopo averlo visto allontanarsi in taxi con una donna, varca il muro di cinta e sulla scrivania del suo studio trova un manoscritto che racconta l'incontro evitato con il conte veneziano, condannato a una morte imminente. Quell'osmosi perfetta tra vita e scrittura lo sconvolge, lo induce a fuggire con il manoscritto, ma un HA un inizio folgorante il nuovo romanzo di Alberto Ongaro, Passaggio segreto, una storia che sembra uscita dalle pagine di Dumas o di Stevenson per assumere nei suoi sviluppi le lentezze e le profondità di Conrad e James. E' il cambiamento di ritmo a regolare gli snodi dell'intreccio, che rallenta o accelera per spiazzare il lettore e sprofondarlo in un clima di attesa: in una serie di racconti apparentemente diversi e slegati tra loro ci sono spie e segnali nascosti che annunciano un filo narrativo unitario. Come nei libri precedenti, lo scrittore veneziano crea personaggi realistici e insieme illusori, figure che sembrano in carne ed ossa e invece hanno la consistenza aerea dei fantasmi. E' la legge del romanzesco, che si insinua nella vita quotidiana e moltiplica le prospettive del reale. La vicenda comincia a Venezia, una sera d'inverno, nella biblioteca del conte Bonafede, un «uomo in pace con se stesso», legato alle abitudini rituali delle sue giornate: leggere, suonare canzoni americane al pianoforte, passeggiare per la città, so¬ donna gli ha lasciato soltanto un numero di telefono, che suona sempre a vuoto. Una frase in tedesco decifrata sul nastro della segreteria telefonica di Koestner, «Essi sanno dove sei. Lascia l'appartamento», gli dà la sensazione di essere caduto in una trappola. Forse il tedesco è minacciato, coinvolto in un traffico d'armi o costretto a fuggire per debiti di gioco. La sua somiglianza con lui gli fa temere di essere ucciso dai sicari al suo posto. Un famoso attore americano proiettile alla nuca lo uccide. Un uomo trentenne scambia per un mese il suo palazzo di Venezia con un appartamento di Montmartre, di proprietà di un tedesco, Felix Koestner, per rivedere Marie, una donna con gli occhi chiari di Michèle Morgan, conosciuta in treno una settimana prima. Incontrata in una sala d'aste di Zurigo, se l'era trovata di fronte nello scompartimento del treno e ora rivive nella memoria quello scambio di segnali, sguardi, gesti e lievi contatti. La misteriosa rivede in videocassetta i suoi vecchi film d'avventura e ha la sensazione di riacquistare l'aspetto e l'energia di un tempo rivivendo duelli e imboscate, impiccagioni e fughe d'amore. Durante un festival del cinema un giornalista fa uno sgarbo a un regista francese negandogli un'intervista e prova rimorso di quel gesto sbagliato sino a sentirsi responsabile del suo declino e della sua morte. L'invasione di uno stormo di gabbiani, un odore nauseabondo che sale dai sotterranei, l'a¬ scensore che si blocca, l'allaga mento di un alloggio: sono fatti strani e inspiegabili che avven gono in un palazzo dove aleggia il fantasma di una vecchia si gnora. A cucire i fili delle storie è una segretaria-governante, cin quantenne, con i capelli spetti nati e le tracce di un'antica bel lezza, che è stata compagna del lo scrittore ceco, ha conosciuto Marie a Zurigo nella casa d'aste, ha vissuto nella residenza ro mana del vecchio attore, ha la vorato come assistente dell'ufficio stampa del festival ed ha abitato in quel palazzo stregato Il romanzo di Ongaro è intri gante per i misteri che crea, ma non sempre convincente perché lascia troppe porte aperte alla fantasia del lettore, assai meno rabdomantico del «signore dai capelli brizzolati», lo scrittore che osserva i suoi personaggi, dello stesso Reskov, «una sorta di campo magnetico che poteva ricevere segnali da ogni regione del tempo». Massimo Romano Alberto Ongaro Passaggio segreto Rizzoli pp. 236. L 29.000
Persone citate: Alberto Ongaro, Bonafede, Dumas, Felix Koestner, Massimo Romano, Ongaro, Passaggio, Stevenson
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