Tagli nei centri socio-terapeutici di Moncalieri

Tagli nei centri socio-terapeutici di Moncalieri Protestano i genitori Tagli nei centri socio-terapeutici di Moncalieri Nuove polemiche sull'Usi 32. Non si sono ancora placate, a Moncalieri, le proteste di gennaio per il caso della comunitàalloggio per disabili mai aperta, che una nuova crociata parte dall'Unione italiana per la tutela degli insufficienti mentali e dal Coordinamento sanitari assistenza fra i movimenti di base. L'accusa: «Dopo il passaggio di competenza del servizio assistenziale dalla Provincia, l'Usi ha subito accorciato di due ore l'orario settimanale dei centri socio-terapeutici di strada Torino e di via Mongina, che accolgono una quarantina di casi. Due famiglie con ragazzi handicappati gravi hanno comunicato l'impossibilità a ritirare i figli alle 14 anziché alle 16, e come risposta gli operatori del centro hanno avuto ordine di non accoglierli neppure al mattino. Mercoledì e giovedì scorsi quei due ragazzi sono stati rispediti a casa appena varcato il cancello delle rispettive comunità». I casi in questione sono quelli di Mariagrazia Arrobbio, 29 anni, corso Roma 4, e Andrea De Stefani, di 21, strada Genova 66. Situazioni disperate: handicappati mentali al cento per cento senza possibilità di recupero e con l'aggravante dell'epilessia per Andrea. Perché questo «taglio»? Carla Novaresio, coordinatrice dei Cst, è telegrafica: «I nostri centri seguono una quarantina di casi: pagare gli assistenti e il trasporto per due soli disabili dopo aver accompagnato a casa gli altri che hanno accettato la riduzione d'orario è una spesa che possiamo risparmiare».

Persone citate: Andrea De Stefani, Arrobbio, Carla Novaresio

Luoghi citati: Moncalieri