Tomba è una bomba scarica

L'azzurro non ha più voglia di lottare e arriva 5° nel gigante di Oppdal L'azzurro non ha più voglia di lottare e arriva 5° nel gigante di Oppdal Tomba è una bomba scarica Domina il norvegese Aamodt, Girardelli al 4° posto Per Alberto ora è più difficile vincere la piccola coppa OPPDAL. Alberto Tomba ha cavato la prima carta dalla manica, delle tre che gli restavano, ma invece dell'asso di cuori ha trovato il cinque di picche. Brutta storia. Comprendiamo i motivi della sconfitta, che vanno soprattutto ricercati nella mancanza di motivazioni, nella noia dell'attesa, nell'inutilità di chiedere ancora qualcosa ad una stagione assai avara di soddisfazioni. Comprendiamo tutto, anche la scarsa voglia di rimettere ai piedi sci e scarponi dopo due mesi di assenza forzata, tuttavia il quinto posto di Alberto sulle nevi norvegesi di Oppdal è stata una delusione molto forte, un duro colpo alle speranze di chi, malgrado tutto, si aspettava un finale di fuoco da parte del campione azzurro. Non è tanto il piazzamento che fa male, Alberto era andato anche peggio a Kranjska Gora, quanto il modo in cui è stato ottenuto. Si vedeva che Tomba era distratto, poco concentrato, fisicamente, ci sembra, non al massimo della condizione. Magari le disavventure di Morioka hanno lasciato il loro segno, se è vero che la febbre è tornata dopo i Mondiali giapponesi impedendo all'azzurro una preparazione ottimale, ma è indubbio che la causa prima della sconfitta va ricercata nella mente stessa di Alberto, ormai lontana dalle gare e dalle sue emozioni e tensioni. Troppi er- rori, troppe disattenzioni: speriamo soltanto che sabato e domenica ad Aare, dove sono in programma l'ultimo gigante e l'ultimo speciale della stagione, Tomba sappia ritrovare, se non il successo, almeno la voglia di lottare per la vittoria. Ieri nel gigante di Oppdal il protagonista assoluto è stato, come peraltro si poteva prevedere, il norvegese Kjetil Andre Aamodt, l'uomo più in forma, l'uomo del futuro. Dopo aver vinto domenica scorsa il superG di Kvitfjell, Aamodt ha sbaragliato il campo rifilando più di un secondo a Wallner e quasi un secondo e mezzo a Girardelli, che si è piazzato quarto aggiungendo un altro mattone alla casa che sta costruendo, anzi al castello dei sogni dal momento che l'austro lussemburghese sta lottando, e come, per vincere la sua quinta Coppa del Mondo, un record che resterà a lungo imbattutto, a meno si capisce che il giovane Aamodt non continui a sciare per anni come negli ultimi mesi. Il distacco fra i due, Marc e Kjetil Andre, è di soli 236 punti. Ma restano solo quattro gare e malgrado la regale forma di Aamodt pensiamo che Girardelli saprà resistere all'attacco del rivale. Pensiamo e speriamo: il vecchio eroe merita la sua fortuna. Alberto Tomba era terzo al termine della prima manche, con gli altri azzurri già sciolti fra i pali. La squadra di gigante italiana è un disastro, e a questo punto aumenta il sospetto che la colpa non sia soltanto dei ragazzi, ma anche di chi li guida. Terzo dopo la prima manche dietro ad Aamodt e Wallner, c'era una speranza piccola piccola che Alberto, ritrovato d'incanto il clima di gara, potesse diciamo così scatenarsi nella seconda manche e dare a tutti una bella lezione. L'ottimismo, a volte, fa dimenticare la realtà, che come tutti sappiamo è quella che è: Alberto Tomba si sta spegnendo come un lumicino, e il voto di tutti è che si tratti soltanto di un malanno di stagione. Nella seconda manche Alberto non si è scatenato, non ha dato lezioni. E' invece scivolato dal terzo al quinto posto, superato da Girardelli e da Nyberg, dando l'impressione di essere cotto, pronto ad andare in vacanza. Per la verità restano due obiettivi, le piccole coppe di specialità. In speciale deve rosicchiare 9 punti allo svedese Fogdoe, impresa possibile, in gigante adesso deve lottare con due avversari che sulla carta non gli lasciano scampo: Girardelli ha 312 punti nella speciale classifica, Aamodt lo insegue a 310 e Tomba è terzo a quota 301 : una sfida all'ultimo palo. Carlo Coscia La grinta di Aamodt: per la prima volta tre nordici sono saliti insieme sul podio

Luoghi citati: Aare, Kranjska Gora