C'è pure Moggi nel progetto Juventus di Marco Ansaldo

LAwocato pensa al piano triennale: lo gestiranno Boniperti e il Trap o gli uomini nuovi? LAwocato pensa al piano triennale: lo gestiranno Boniperti e il Trap o gli uomini nuovi? C'è pure Moggi nel progetto Juventus Una voce: seguirebbe il mercato TORINO, «Bene, è venuto il momento di guardare ai fatti e un po' meno al cuore». Mercoledì 17, sull'auto che lo portava a Caselle, da dove avrebbe raggiunto Parigi, l'Avvocato si è sorpreso a ragionare sulla Juve come non pensava di dover fare di questi tempi. Aveva appena visto il primo tempo della partita con il Benfica. Ai cronisti che l'attendevano all'uscita dai palchi aveva consegnato la penultima lapide sul destino della Juve: «Va bene soltanto il risultato, quanto al gioco lasciamo perdere». L'ultima l'avrebbe regalata quattro giorni dopo, al termine del match con l'Inter: «I problemi sono tanti e lunghi da risolvere, ci vorranno tre anni». Una mazzata sulle speranze di Madama. Ma quel giorno, all'ora del tramonto, Giovanni Agnelli non poteva sapere che non si era toccato il fondo, confortandolo nel dubbio di voltare pagina definitivamente, drasticamente. Le certezze in Boniperti e nel Trap vacillano all'ottavo piano di corso Marconi, anche se si distingue benissimo tra le responsabilità di chi dirige e quelle molto più decisive di chi va in campo. Sull'agenda dell'Avvocato, che è uno specchio del mondo, si infittiscono i nomi e le annotazioni sui personaggi del calcio: giocatori, allenatori e anche manager. Una hit parade del pallone in cui sarebbe entrato pure Moggi. La voce è confermata da un procuratore, un esperto del mercato e di cose torinesi. «Luciano ormai ha rotto con il Torino, ha chiuso decisamente con il Napoli e con l'arrivo di Mariottini all'Inter c'è la prova che non andrà da Pellegrini», ci ha spiegato. E la Juve che c'entra? «C'entra, c'entra. Moggi è il punto di riferimento per quella par- te della Fiat, che spinge per un cambiamento generale, come successe nel febbraio del '90». Insomma un nuovo ribaltone, sullo stile di quello che portò alla gestione di Montezemolo. Il «polo» favorevole al (per ora) direttore generale del Torino si identificherebbe con gli uomini di Umberto Agnelli. «Uno dei suoi più stretti collaboratori è in buoni rapporti con Moggi - aggiunge il procuratore - e domenica al Delle Alpi hanno parlato a lungo: se l'Avvocato lascia la gestione della Juve al fratello è possibile che l'operazione vada in porto, magari già dall'estate». Molti i condizionali, troppi i fili da riannodare per ottenere l'arazzo completo. Ma la voce circola. E non è pensabile che sia una manovra promozionale del Lucianone, dal momento che conosce benissimo la Juve, con la quale collaborò ai tempi di Allodi, e sa come su certe cose non si scherza. Il problema in realtà e molto serio e riguarda le strategie future dei bianconeri. L'Avvocato ha un rapporto di totale fiducia con Boniperti e col Trap. Li conosce da sempre, sono stati due compagni di strada efficienti e fedelissimi. Hanno segnato i trionfi ai quali Agnelli tiene di più. Tuttavia il progetto-Restaurazione non ha prodotto quello che si sperava, la delusione è forte non soltanto per i risultati ma anche per il gioco. E si è insinuato il dubbio che occorra puntare su uomini nuovi. Se il programma è di costruire in tre anni la Juve del riscatto è difficile pensare che lo si affidi a chi in base agli accordi dovrebbe lasciare la società nel '94, cioè dopo soltanto una stagione. Come tecnici la scelta è difficile, ma non impossibile. Basta avere le idee chiare su quello che si cerca: Zeman, Bianchi, Prandeni (già bloccato), adesso anche Jorge, l'allenatore portoghese del Paris St. Germain, sono i portatori di un verbo molto diverso. Come lo erano Cruyff e Passarella. Prima o poi, se davvero si vuol concludere il rapporto con il Trap, bisognerà fissare certe idee. Ma ancora più difficile, quasi drammatico, è trovare chi possa continuare l'opera di Boniperti, una fusione tra il manager e l'uomo mercato. Moggi è una soluzione possibile, ma incontrerebbe resistenze fortissime, a cominciare proprio dal Geometra con il quale non ha mai avuto rapporti di amicizia. Insomma sarebbe una rottura. Intanto ieri Boniperti ha voluto chiarire che non ha scaricato il Trap, in crisi con la squadra. «Sono il primo a non essere soddisfatto - ha fatto sapere - ma non posso accettare che mi si accusi di aver lasciato solo Trapattoni, proprio io che non ho mai abbandonato nessuno da Vyckpalek in poi. Abbiamo sempre condiviso tutto, anche i momenti meno felici di questo in cui siamo in semifinale in due Coppe». Un tasto sul quale insistono tutti. Forse perché è l'unico che può addolcire l'Avvocato. Marco Ansaldo Intanto il dirigente rassicura il tecnico: «Sarò al tuo fianco come le altre volte» A Melli (a sinistra) piacerebbe anche un trasferimento all'Inter; l'atalantino Porrini (sotto) è uno degli obiettivi della Juve

Luoghi citati: Parigi, Torino