Industria «gelata» di primavera

L'export tira, ma le aziende restano in panne. Colpa anche dei consumi interni L'export tira, ma le aziende restano in panne. Colpa anche dei consumi interni Industria, «gelata» di primavera A marzo la produzione ancora in calo (-3,4%) ROMA. La ripresa sarà magari dietro l'angolo («Entro l'amino», come sostiene Romano Prodi), la svalutazione ha ridato fiato all'export, ma l'industria italiana, nel suo complesso, non riesce a uscire dal tunnel della recessione. Ad evidenziarlo è la consueta indagine congiunturale «rapida» della Confindustria, una specie di «termometro» mensile con cui l'organizzazione degli industriali tasta il polso agli associati. Ebbene: la febbre resta alta. Stando ai suoi risultati dell'indagine, in marzo la produzione manifatturiera, in termini tendenziali, ha segnato una contrazione del 3,4% rispetto a marzo '92 ( + 0,6% invece se si considera una giornata lavorativa in più rispetto all'anno scorso). Anche l'indice medio giornaliero, in recupero nei mesi scorsi, segnerà a fine mese un calo (— 1,2%). Nella media del primo trimestre dell'anno, si legge nel rapporto, l'attività industriale ha segnato una flessione tendenziale del 3,9% che, in termini di produzione giornaliera, risulta essere meno consistente (— 2,9%), mentre rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno vi sarebbe stata una lieve ripresa ( + 0,6% in termini «destagionalizzati»). La domanda, rivela ancora la Confindustria, pur mantenendosi su livelli ancora inferiori al '92 (— 2,8%) sembra tuttavia evidenziare «segni di attenuazione» del trend negativo che si era delineato nei mesi precedenti. L'andamento delle vendite (che trova conferma nei dati dell'inflazione) ha risentito di un mercato interno ancora in flessione (—5,8%), associato ad una domanda estera caratterizzata da spunti espansivi ( +1,1%), anche se non mancano segnali contrari nell'ambito di taluni comparti (in particolare nei mezzi di trasporto e nel tessile-abbigliamento) che sembrano trarre minori benefici dalla svalutazione. Che il clima sia ancora pesante lo rivela infine un'altro dato: quello relativo all'evolversi della domanda di prodotti industriali. Anche qui il trend resta negativo: il volume di ordinativi acquisiti dalle aziende partecipanti al «panel», nel mese in questione, hanno segnato un meno 1,7% ripetto al mese precedente. Segno, questo, che la macchina stenta a girare. [r. e. s.l UN ANNO IN DISCESA [numeri indici della produzione ■■ industriale, 1985 = 100, dati destagionalizzati] D G F 1992 D G F 1993 Il presidente della Confindustria Luigi Abete

Persone citate: Luigi Abete, Romano Prodi

Luoghi citati: Roma