Ragazzi killer per cinque milioni
Como, hanno ucciso un giovane che pretendeva i soldi di una partita di droga Como, hanno ucciso un giovane che pretendeva i soldi di una partita di droga Ragazzi killer, per cinque milioni Volevano risparmiare: la somma pagata è la metà del debito Il giallo svelato dalla fidanzata quindicenne della vittima COMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ucciso per cinque milioni. Quella che nel Comasco sembrava cronaca di un altro inondo, si ripropone per la terza volta in venti giorni. Dopo le stragi di Figino Serenza (tre morti trucidati in un bosco) e Turate (due assassinati, vittime della mafia), ecco ora l'agghiacciante delitto di Nibionno, nella Brianza comasca. «E' u,na vicenda allucinante: basti dire che la vittima è stata uccisa a sangue freddo da gente amica», diceva ieri il procuratore della Repubblica, Mario Del Franco, il magistrato che a lungo l'altra notte ha interrogato tre giovani, gli autori dell'omicidio. La vittima è un ragazzo di 21 anni, Roberto Adam Aurilio. Il giovane, incensurato, è stato ucciso da ragazzi che hanno agito su commissione: la loro «paga» è stata di cinque milioni, quanto aveva loro promesso il mandante dell'omicidio, Ettore Scarfò, diciottenne calabrese, residente a Veduggio (Milano). Un ragazzo incensurato, il mandante, ma appartenente ad una famiglia spesso coinvolta in traffici di stupefacenti: il padre è detenuto per spaccio. E' l'eroina, ancora una volta, il filo conduttore dell'incredibile catena di sangue che in venti giorni, nel Comasco, è costata la vita a sei persone. La storia. Alessandro e Luigi Bottura, 23 e 18 anni, residenti a Bulciago (Como) e Dario Gabriele Galati, 23 anni, di Briosco (Milano) adesso sono in carcere, accusati di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. Accuse da ergastolo. Stessi reati per Scarfò che, invece di restituire dieci milioni a Roberto Adam Aurilio (somma dietro la quale ci sarebbe una partita di droga non pagata), ha ordinato l'eliminazione del ventunenne operaio di Montevecchia. Il delitto è stato commesso domenica mattina nell'abitazione dei fratelli Bottura, a Bulciago. All'appuntamento con la morte, Aurilio si è presentato con la giovanissima fidanzata, una ragaz- za di 15 anni, che, con una scusa («Andiamo a fare il pieno di benzina»), è stata fatta allontanare insieme al più giovane dei Bottura. Quando la ragazza è tornata a Bulciago, il delitto, studiato e progettato la sera prima, era già stato consumato. Roberto Adam Aurilio è stato prima strangolato con un fazzoletto di seta, poi, colpito all'addome e alla gola con un pugnale. Dopo, gli assassini hanno legato il cadavere e lo hanno nascosto in un ripostiglio dell'abitazione dei Bottura. Quando la ragazza è tornata a Bulciago, ha chiesto dove fosse finito il suo fidanzato. «Si è allontanato dicendo che sarebbe tornato a casa - le hanno detto i tre per tranquillizzarla - comunque ha assicurato che sarebbe ripassato a riprenderti più tardi, non preoccuparti». Un'attesa durata ore, sino a quando la ragazza, tornata a casa, ha avvisato i genitori adottivi di Roberto Adam Aurilio che, nel tardo pomeriggio di domenica, hanno denunciato la scomparsa del figlio ai carabinieri di Merate. Nel corso della notte fra domenica e lunedì, i tre assassini hanno caricato sull'auto il corpo della giovane vittima. Poi, una volta raggiunto il ponte sul fiume Lambro, in località Gaggio di Nibionno, si sono disfatti del cadavere. L'allarme è stato lanciato lunedì pomeriggio da due donne. Ma siccome la vittima era priva di documenti, c'è voluto un po' di tempo prima che quel corpo martoriato venisse identificato. Risaliti a Roberto Adam Aurilio, i carabinieri hanno ricostruito le ultime ore di vita del giovane operaio, scoprendo che a Bulciago si era incontrato con i fratelli Bottura e con Galati. Durante una perquisizione in casa Bottura sono saltati fuori il coltello e gli abiti degli assassini ancora insanguinati. Prove schiaccianti, che hanno convinto i fratelli a confessare. Marco Marcili I bosco vicino a Cantò dove è stata compiuta la prima strage per droga del Comasco
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