Attenti al croato antisemita

i L caso. Nuova rivista di geopolitica: un impressionante documento i L caso. Nuova rivista di geopolitica: un impressionante documento Attenti al croato antisemita Il presidente Tudjman attaccagli ebrei Su «Limes» un estratto della sua «verità» ROTETTO dall'ombrello atlantico, membro fondatore della Cee, il nostro Paese ha utilizzato il I campo occidentale come schermo dietro cui celarsi per evitare di assumere un profilo autonomo». Nata dal «trauma geopolitico della sconfitta nella seconda guerra mondiale», costretta suo malgrado a scegliere una collocazione internazionale nel mondo dominato dalla divisione in blocchi contrapposti, la Prima Repubblica italiana ha sofferto di una cronica incapacità di pensarsi e rappresentarsi come Nazione, come comunità di valori riconosciuti propri e condivisi dalla generalità dei cittadini. Ora, nel tramonto della Prima Repubblica, per colmare questo deficit di cultura politica, nasce una «rivista italiana di geopolitica»: Limes, a giorni in libreria. Si rompe un tabù tutto italiano. Si ritorna a usare un termine, «geopolitica», colpito da ostracismo perché sentito e associato alla politica aggressiva dell'imperialismo nazista e fascista. E invece «geopolitica e democrazia sono intimamente connesse», sostiene il direttore della nuova rivista Lucio Caracciolo, «giacché, se gli interessi nazionali sono determinati da un grande dibattito pubblico, come fu il caso in Francia per l'Algeria o negli Stati Uniti per il Vietnam, i cittadini definiscono tramite i loro rappresentanti gli orientamenti dello Stato e le Nazioni si nutrono di un processo sempre rinnovato di democratizzazione». Ed è curioso notare che attorno al progetto di Limes, il cui primo numero è dedicato in larga parte alla crisi adriatico-balcanica, confluiscono intellettuali e studiosi di formazione e provenienza molto diverse: da Sergio Romano alla responsabile dell'Istituto di studi internazionali vicino al pds Marta Dassù, da Romano Prodi a Luciano Canfora, dall'ambasciatore Bruno Bottai al generale Carlo Jean. E poi Gian Enrico Rusconi, Ernesto Galli della Loggia, Angelo Panebianco, Gianfranco Mi- glio, Furio Colombo, Giulio Tremonti, Stefano Silvestri e altri. Il primo numero di Limes presenta tra l'altro per la prima volta ai lettori italiani un documento di grande interesse: alcuni estratti di un libro del presidente della Croazia Franjo Tudjman, Deriva della verità storica, che misurano il grado di antisemitismo del leader di Zagabria. Per difendere retrospettivamente l'operato degli ustascia croati nella seconda guerra mondiale, Tudjman dapprima affronta il ruolo della violenza nella storia e poi si abbandona a sconcertanti paragoni tra il nazismo e Israele attraverso argomentazioni di schietto sapore antisemita. Ecco un frammento significativo del «pensiero» del Presidente croato. Pierluigi Battista «Gerusalemme pronta a tutto per distruggere il nemico. Recederà solo se rischierà a sua volta di essere distrutta» A fianco Gianfranco Miglio, a destra Romano Prodi, sopra Sergio Romano: sono alcuni fra gli studiosi confluiti nella nuova rivista «Limes». Nella foto grande, in alto, il presidente croato Franjo Tudjman

Luoghi citati: Algeria, Croazia, Francia, Gerusalemme, Israele, Stati Uniti, Vietnam, Zagabria