Il «Ciarra» impassibile soldi puliti di Francesco Grignetti

Il «Ciarra» impassibile: soldi puliti Il «Ciarra» impassibile: soldi puliti E i suoi aggrediscono una «troupe» di Santoro ROMA. La galera non ha tolto effervescenza alla «verve» di Giuseppe Ciarrapico. Nel suo primo interrogatorio dopo la latitanza, l'ex «re di Fiuggi» e presidente della «Roma calcio» ha contestato energicamente le accuse dei giudici. «Si è difeso come un leone», commenta compiaciuto l'avvocato Carlo Taormina. Ma se il Ciarra si mantiene freddo, non così si può dire dei suoi collaboratori: una troupe di «Rosso e nero», mandati a Fiuggi da Michele Santoro, è stata aggredita per due volte davanti all'ingresso dello stabilimento dove si imbottigliano le acque termali. Ieri l'imprenditore di fede andreottiana ha subito due interrogatori. Ma i cinque giorni di fuga gli sono stati utili per chiarirsi le idee se «ha respinto fermamente - come aggiunge il legale - qualsiasi contestazione, giustificando tutte le operazioni con documenti alla mano». Ciarrapico deve difendersi dalle pesanti accuse di associazione a delinquere, falso in bilancio e truffa. Praticamente tutto il suo impero è finito sotto accusa. La Guardia di Finanza ha messo a nudo i debiti, le transazioni sospette, i finanziamenti illegittimi. Ma a sentire lui è tutto un errore. Ciarrapico - riferiscono infatti i suoi legali - ha rivendicato la legittimità dei finanziamenti concessigli dalla Safim-factor. E che dire dei 37 miliardi dalla finanziaria presieduta da Mauro Leone? «Ma quelli erano soldi puliti: ha risposto Ciarrapico - era la previsione del nostro fatturato, rappresentavano la cifra di affari che stavamo per concludere». Insomma, secondo Ciarrapico tutto sarebbe in regola. Anzi, la Guardia di Finanza avrebbe preso un colossale abbaglio. Il finanziere ha respinto anche l'accusa di falso in bilancio: un altro «errore» delle Fiamme gialle, che si sarebbero sbagliate nel leggere i libri contabili delle sue società. La malattia che avrebbe indebolito le sue coronarie - Ciarrapico l'altra notte è stato condotto in carcere con un'ambu¬ lanza e subito gli hanno destinato un posto in infermeria non ha impedito al presidente della «Roma» di ribattere colpo su colpo alle contestazioni di ben quattro giudici. Prima i pubblici ministeri Giuseppe Volpari, Antonino Vinci e Rober-to Cavallone. Poi il gip Augusta Iannini. Di fatto, il Ciarra mostra una fibra resistentissima. Spiegano gli avvocati, Carlo Taormina e Marcello Petrelli: «Sta benissimo». Ma non era malato? Gli avvocati si rendono sconto che forse quella frase è un autogol. E correggono: «Le sue condizioni sono ottime, ma naturalmente noi ci riferiamo alla tenuta psicologica e morale. Per quanto riguarda la situazione cardiaca, sono i medici ad occuparsene». Francesco Grignetti Nel primo interrogatorio l'ex «re di Fiuggi» Giuseppe Ciarrapico si difende sostenendo un errore della Guardia di Finanza

Luoghi citati: Fiuggi, Roma