Fondi per la cultura «Torino non ha santi»

Al nostro Museo del Risorgimento 120 milioni, a quello chiuso di Roma 410 Al nostro Museo del Risorgimento 120 milioni, a quello chiuso di Roma 410 Fondi per la cultura «Torino non ha santi» Centoventi milioni del ministero dei Beni Culturali per il museo Nazionale del Risorgimento di Torino e 410 per il museo Centrale del Risorgimento di Roma: serviranno alla loro gestione. Entrambi dovranno farli bastare fino al 1995, ma con una differenza non marginale: il museo di Torino, pur con enormi difficoltà e sacrifici, è aperto e attivo, quello di Roma al Vittoriano è chiuso dal 1982. Ottiene i fondi unito all'Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Come si giustifichi la differenza di finanziamenti non è dato saperlo. Il ministero ha reso noto l'altra notte solo nomi e cifre di competenza delle 190 istituzioni culturali non statali che per il triennio 1993-1995 si spartiranno 22 miliardi concessi dallo Stato per contribuire alla loro attività. I beneficiari sono enti iscritti in un'apposita tabella redatta dalla settima commissione parlamentare, i cui criteri sembrano imperscrutabili. Lo stesso ministro Ronchey esaminando il caso della «Fondazione Spadolini Nuova Antologia» beneficiata con 100 milioni (poi rifiutati dallo stesso Spadolini), ha «escluso qualsiasi revisione della tabella» osservando che «occorre rimettersi» alle valutazioni della commissione, «ad evitare un riesame dell'intera documentazione trasmessa dagli istituti interessati, che richiederebbe tempi mate- rialmente inaccettabili». E' una tabella inossidabile: soggetta al vaglio obbligatorio ma non vincolante del Parlamento. Tant'è vero che è stata pubblicata con il sì della commissione Cultura del Senato e con il no di quella della Camera. Insomma così è, piaccia o meno: dei 22 miliardi più di 8 vanno a 60 istituti di Roma; la sola «Deputazione di storia patria» ottiene 960 milioni. E gli istituti romani dedicati a Brodolini, Matteotti, Gramsci, Basso, Einaudi, Nenni, Cervi, Saragat e Sturzo raccolgono insieme 1 miliardo e 590 milioni. Più di quanto ottenga Milano, che ha come appannaggio un miliardo e 570 milioni per 13 istituti. Torino è il fanalino di coda delle tre capitali del Risorgimento. La precede anche Firenze, che ha ottenuto 2 miliardi 840 milioni spartiti fra 19 istituti, fra i quali la sola Accademia della Crusca ottiene mezzo miliardo. La nostra città ha strappato un miliardo e 365 milioni per 9 enti. Sono: l'Accademia delle Scienze, che riceve 180 milioni; quelle di Agricoltura (70 milioni) e di Medicina (75), il Centro ricerche archeologiche e scavi per il Medio Oriente e l'Asia (80); il Centro studi Piero Gobetti (110); la Fondazione Luigi Einaudi (650); l'istituto Alvar Aalto (40); il Museo nazionale del Risorgimento italiano (120) e la Società di Studi valdesi di Torre Pellice (40). La Resistenza partigiana torinese ottiene un pugno di lire: ba¬ sta mettere a confronto i 110 milioni concessi al Centro Studi Gobetti, fondato da Norberto Bobbio, con i 450 milioni dell'istituto milanese «per la storia del movimento di Liberazione in Italia». Sfugge anche il criterio con il quale sono stati aumentati i fondi rispetto il triennio precedente. Quelli per Roma e Firenze sono stati rivalutati più del 27 per cento. Quelli di Napoli, con un miliardo e 250 milioni, sono aumentati del 64 per cento. Milano ha ottenuto il 20 per cento in più e Torino il 19 per cento. Diseguaglianze in base a quali principi? «Impossibile saperlo» conferma Cristina Vernizzi, direttrice del Museo del Risorgimento di Torino. «La logica di queste asse¬ gnazioni è incomprensibile. A noi erano stati promessi 300 milioni non 120. Servono per pagare gli stipendi di tre funzionari. Posso comunque assicurare che i fondi non sono ripartiti in base alle pubblicazioni o all'attività svolta. Il Museo centrale di Roma di fatto non c'è più. Credo quindi che i suoi fondi vadano all'Istituto Nazionale di Studi del Risorgimento, in gravi difficoltà. Posso solo dire che la discrezionalità della Commissione è tanta e che noi non abbiamo santi protettori. Apposta è stata costituita un'associazione fra gli enti culturali decisi a razionalizzare questa tabella. Non è però lotta facile». Maurizio Lupo 22 MILIARDI: CHI PRENDE DI PIÙ STANZIATI DALLO STATO PER SOSTENERE 190 ENTI in milioni di lire] CITTA' ROMA* 93/95 91/93 AUMENTO ENTI 8190 6425 +27,47% 60 FIRENZE* 2840 2232 +27,24% 20 MILANO* 1570 1300 +20,77% 13 TORINO* 1365 1140 +19,74% 9 NAPOLI *1250 760 +64,47% 7 VENEZIA 890 730 +21,91% BOLOGNA 560 460 +21,73% GENOVA 145 80 +81,25% 'Rispetto al triennio precedente nel 93/95 Roma ha ottenuto finanziamenti per 3 enti in più, Firenze, Milano e Torino per 1 in più ciascuna 1 m II Parlamento Subalpino E' torinese il monumento simbolo del Risorgimento