La Chiesa denuncia la piaga degli usurai di Maria Teresa Martinengo

I primi sei mesi di «Olio e vino» I primi sei mesi di «Olio e vino» La Chiesa denuncia la piaga degli usurai Quasi settemila extracomunitari hanno trovato lavoro in Piemonte La Giornata Caritas 1993, che si celebra oggi nelle parrocchie della Diocesi, ha riunito ieri al Teatro Valdocco i rappresentanti delle forze impegnate nell'organismo ecclesiale. Dedicato alla «Caritas parrocchiale» (una presenza che si va estendendo, ma che non è ancora realtà capillarmente diffusa) e alle sue forme di intervento, l'incontro - aperto da una riflessione del cardinale Giovanni Saldarmi - ha rilanciato i temi di «Olio e vino», il documento che la Caritas torinese rese pubblico in autunno e che molto fece discutere perché invitava ad affrontare in modo meno sporadico il problema dei mendicanti presenti davanti alle chiese, soprattutto extracomunitari clandestini. Nel teatro dei salesiani ieri è stata anche lanciata una nuova sfida, in aiuto di tante persone colpite da un doloroso, antico fenomeno: l'usura. «Sono numerose ha detto don Sergio Baravalle, direttore della Caritas torinese - le famiglie vittime di gente senza scrupoli, che pretende la restituzione del denaro ad un interesse del 30 per cento mensile. Accompagnata da pesanti minacce, l'usura si trasforma spesso in estorsione». Per contrastare tutto questo e soccorrere le famiglie rese più deboli oggi dall'estendersi della crisi economica, la Caritas ha già scelto di impegnarsi insieme con altre associazioni. Torniamo a «Olio e vino». Risultato di una profonda meditazione sul significato, il valore e le circostanze dell'elemosina, il documento aveva indicato ai cattolici nuovi e più incisivi metodi di aiuto al prossimo in difficoltà. «Olio e vino.» proponeva di convogliare le mille lire date «a pioggia» all'uscita da messa, distrattamente, verso iniziative ad ampio respiro, capaci di incidere con efficacia nelle situazioni di reale bisogno, attente a quella «qualità degli interventi» di cui ha parlato ieri il cardinale. «I primi sei mesi dopo l'annuncio di «Olio e vino» - ha detto don Baravalle - qualcosa hanno dato. In questo tempo sono emerse esperienze nuove: l'iniziativa della parrocchia del Redentore, a Mirafiori, sul fronte Il cardinale Gio m anni Saldarmi della salute dei cittadini extracomunitari; nuove forme di accoglienza notturna; un centro di ascolto nella zona di Rivoli; ulteriori sforzi per andare incontro alle necessità da parte del Cottolengo e del Sermig». Il documento ha stimolato, insomma, un'elemosina fatta non solo con il cuore, ma anche con l'intelligenza. Lo ha ricordato Nino Bigo del Servizio Migranti, uno dei centri di ascolto e assistenza cui i cittadini extracomunitari in difficoltà sono invitati a rivolgersi: «Dopo "Olio e vino" c'è stato da parte delle parrocchie più interessamento. Ed è arrivato anche denaro». Gli sforzi del volontariato cattolico risultano sempre indirizzati a sostegno dei clandestini. Ha detto Bigo: «Sono in gran parte irregolari la percentuale varia da 35 a 80 gli stranieri che si rivolgono ai centri per immigrati. L'80 per cento è relativo all'attività del Sermig». L'incontro di Valdocco è servito anche per fare il punto su extracomunitari e mercato del lavoro. «In Piemonte - ha detto Fredo Olivero, responsabile dell'Ufficio Stranieri del Comune - a fronte di un calo nell'occupazione di 23 mila imita tra il luglio '91 e lo stesso mese del '92, si assiste a un avviamento al lavoro di 6691 •cittadini extracomunitari, pari al 3,4 per cento in più dello stesso periodo '90-'91.1 settori trainanti sono l'industria (54 per cento), i servizi (36,9). Le lavoratrici immigrate sono aumentate in 12 mesi del 16,5 per cento ed in particolare del 54,9 nei servizi». I più numerosi tra gli avviati al lavoro risultano marocchini, albanesi, senegalesi, tunisini, filippini e somali. L'incontro di ieri è stato concluso da Mohamed El Idrissi, responsabile e guida spirituale del Centro Islamico di corso San Martino 2, che ha proposto ima riflessione sull'elemosina e la religione islamica. «Le mille lire date al semaforo - ha detto - non favoriscono soltanto forme di speculazione, ma incoraggiano l'accattonaggio in persone emigrate con l'obiettivo di trovare un vero lavoro». Maria Teresa Martinengo m Il cardinale Giovanni Saldarmi

Persone citate: Baravalle, Bigo, Fredo Olivero, Giovanni Saldarmi, Mohamed El Idrissi, Nino Bigo, Sergio Baravalle

Luoghi citati: Piemonte, Rivoli