Baggio e Totò amarcord in tribuna

34 I due protagonisti del Mondiale, reduci da infortuni, rinunciano a Juve-Inter gaggi® e Tote, amarcord in tribuna II Codino pensa a Sacchi TORINO. Sono prudenti gli eroi dell'ultimo Mondiale. Delicati e prudenti. Prendete Schillaci. Dopo due infortuni muscolari, è guarito. I medici dicono che oggi potrebbe giocare contro la Juve, ma lui si ritrae come la lumaca nel guscio: «Non sono tranquillo - spiega lisciandosi la gamba -, c'è ancora qualcosa che non va». Il suo ritorno a Torino, il primo dopo la cessione all'Inter, si limiterà quindi all'appoggio dei glutei su una poltroncina in tribuna d'onore. E Baggio? Stessa solfa, o quasi. Il suo malanno, una contusione alla cresta iliaca, pareva una cosa seria mercoledì sera, mentre usciva zoppicando dalla partita con il Benfica. Venerdì lo era meno. Ora sembra proprio che non ce la faccia. «Quando alzo la gamba per correre sento una fitta molto forte, come se mi si rompesse il muscolo», racconta. Il medico dice che è normale, con la botta che ha preso ma ieri, dopo un test supplementare a Villar Perosa, le chances di vedere il Codino aggirarsi per il campo contro l'Inter non superavano il 5 per cento. In compenso non è detto che Baggio rinunci alla partita della Nazionale. «Vedremo», è stata la sua laconica profezia. Non sarebbe la prima volta che l'azzurro miracola i malati, soprattutto da quando c'è Sacchi. Senza Schillaci e quasi sicuramente senza Baggio, l'ex derby d'Italia perde i protagonisti delle notti magiche. Resta Vialli. Ma di quei momenti il Gianlucaccio preferisce ricordare poco o nulla, ammesso che ci siano ancora argomenti di cui ha voglia di parlare. Non è come Ravanelli, che attacca con un discorso e non la smette più. Nella Juve dei silenzi e del sospetto, i più loquaci sono paradossalmente quelli che avrebbero qualche ragione per negarsi alla stampa: i Platt, i Ravanelli, gente che ha subito critiche pesanti come macigni, eppure si presta al gioco. ((Adesso spero di aver convinto tutti che posso starci anch'io, nella Juve», dice l'attaccante. Il cibo per nutrire questo convincimento sono i gol. Chioma Bianca ne ha segnato uno anche al Benfica, in campionato ha una buona media per i pochi minuti in cui l'hanno mandato in campo. Ora, persi Moeller e Casiraghi, con il Divin Codino nelle condizioni che sapete, i tempi del suo impiego si allungheranno. E si potrà capire se è il caso di insistere oppure se usarlo come una pedina di scambio. «La cosa che mi dà più fastidio è proprio nel sentirmi sotto esame - si difende Ravanelli -. Se sbagliassi la partita contro l'Inter si dimenticherebbero tutte le cose buone che ho fatto finora? Non mi sembrerebbe giusto. Ho dovuto combattere contro la diffidenza di chi pensava che non fossi un giocatore da Juve e l'ho fatto senza avere molte possibilità di mettermi in mostra. Lo prevedevo, sia chiaro: nessuno è così pazzo da fare il salto dalla B alla Juve e pensare che mettano da parte i Vialli, i Baggio, i Casiraghi per trovare un posto a lui. Ad un certo punto ero il quinto attaccante della compagnia, perché era spuntato pure Moeller. E Baggio, che da regista aveva segnato 18 gol, era stato spostato in attacco. Un po' troppo, anche per un ottimista come me. Poi le cose sono girate in meglio, sebbene non mi piaccia avere un posto soltanto perché l'infermeria è piena». L'impressione è che si debba rassegnare al ruolo di bravo rincalzo: Ravanelli ha il senso della porta, il coraggio dell'attaccante che conosce i propri limiti e cerca di superarli con la grinta, ma è raro che queste qualità bastino per diventare un intoccabile. «Lo capisco. Però mi sembra importante aver costretto Trapattoni a fidarsi. Lui sa che ho capito cosa vuole, ho imparato a muovermi soprattutto insieme a Vialli, siamo due sfondatori che si creano gli spazi a spallate. Il mio successo? Giocare contro l'Inter. Fino a qualche settimana fa ci avrebbero messo un centrocampista». Marco Ansaldo **jflyF 8 ® COPPA ITALIA 3 'WjSF J COPPA DEI CAMPIONI 2 Wtr COPPA DELLE COPPE 0 2 COPPA UEFA J 1 COPPA INTERCONTINENTAL! 2 1 SUPERCOPPA EUROPEA Q 0 SUPERCOPPA 01 LEGA 1 Inter e Juventus sono le uniche due società che hanno disputalo tutti i 61 campionati di Sene A a girone unico Schillaci, in alto, e Baggio non saranno in campo oggi perché non sono in buone condizioni fìsiche. L'interista era atteso al ritorno a Torino

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