Ciclisti in autostrada aggirandogli operai
F BLOCCO EVITATO Ciclisti in autostrada aggirandogli operai CSANREMO RISSA' se la Classicissima numero 84 passerà alla storia come quella della vittoria che lancia Fondriest, italiano, fra i campioni, o come quella del primo aggiramento di blocco stradale nella storia del grande ciclismo. C'è chi dice che la corsa può addirittura passare alla storia del movimento operaio, come una sconfìtta in un certo senso voluta, cercata: perché i 1500 della Piaggio Aeronautica, dopo aver riempito con i loro corpi la via Rinaldo Piaggio a Finale Ligure, decisi a bloccare la corsa, mica si sono troppo infuriati apprendendo che la Sanremo li aveva bypassati. I ciclisti infatti erano stati dirottati, in quel di Spotorno, cioè dodici chilometri prima del blocco, sull'Autostrada dei Fiori, dove la polizia stradale aveva predisposto un momentaneo stop del normale traffico automobilistico. Dopo 18 chilometri di autostrada, i ciclisti erano tornati sulla via Aurelia a Pietra Ligure, sei chilometri al di là di Finale. Non è la prima volta che il ciclismo va in autostrada, è la prima volta che ci va in questo modo, in emergenza. Si aspettava una reazione dei manifestanti, anche con organizzazione di rapida trasferta a Sanremo, raggiungibile, con la stessa autostrada, ben prima dei ciclisti. Ma i 1500 non erano tutti decisi ad andare a fondo, e in mattinata c'era stata persino una spaccatura fra i sindacalisti: una minoranza dei quali voleva che ci si limitasse ad un'azione dimostrativa blanda, per andare in televisione e far conoscere le istanze, rallentando e non bloccando la corsa che la maggioranza invece voleva che fosse non solo fermata, ma addirittura imprigionata e annullata. Dopo un po', con la Sanremo che intanto scappava via, prevaleva a Finale la tesi del «possiamo essere contenti così, si parlerà comunque di noi». In corsa e all'arrivo molti respiravano. Di solito nel passato il blocco veniva cancellato se si esponevano le istanze degli scioperanti. Stavolta il blocco è stato aggirato con un'operazione di per sé brillante, anche se dispiace molto che operai in agitazione siano stati diciamolo - fregati. Non è la prima volta che il ciclismo patisce sulla sua pelle situazioni di questo tipo, in Italia come all'estero. Il Giro pressoché in ogni sua edizione passa al filtro di alcuni blocchi stradali, oppure deve partire lì anziché qui come previsto. I ciclisti dicono che tutto avviene sulla loro pelle, che è troppo facile fermare una corsa: e alcune volte hanno invitato i manifestanti ad andare a bloccare una partita di calcio importante. E' un contenzioso delicato, conveniente, si passa dal facile populismo al bieco conservatorismo, dalla rivoluzione alla restaurazione. I ciclisti si sentono molto operai, i più proletari dello sport, i massimi faticatori e sudatori. Gli operai si sentono proprietari del ciclismo, che è sport di strada, sport della gente di strada. Tutti hanno ragione. Gian Paolo dimezzano Maurizio Fondriest (foto grande) festeggia sul podio. Qui accanto la moglie Ornella in clinica a Cles, con la piccola Maria Vittoria, davanti alla tivù [ansa]
Persone citate: Fondriest, Gian Paolo, Maurizio Fondriest
Luoghi citati: Finale Ligure, Italia, Pietra Ligure, Sanremo, Spotorno
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