Nizzola boccia la superlega europea di Franco Badolato

Vince l'assenteismo: solo una decina di presidenti all'assemblea di Lega sull'austerità Vince l'assenteismo: solo una decina di presidenti all'assemblea di Lega sull'austerità Nizzola boccia la superlega europea «Sarebbero guai per il campionato» MILANO DAL NOSTRO INVIATO Il comune denominatore fra il dibattito sulla questione morale alla Camera e l'assemblea di Lega sull'austerità nel calcio? Le defezioni. Solo una decina di presidenti di A e B (su 38) hanno partecipato ieri alla riunione che doveva accogliere le nuove direttive enunciate dal Consiglio federale il 6 marzo scorso (delibera prevista per il 30). Con Feriamo, Mantovani e altri 7-8 presidenti di B, c'era una schiera di delegati (fra i quali Galliani, Boschi, Pastorello, Bendoni, Randazzo): assenti Cagliari, Foggia, Juventus e Boma per la A, Ascoli, Bologna, Andria, Taranto e Ternana per la B. Commenti, preoccupati, su Ciarrapico, indagato come già Donigaglia (Spai) e Longarini (Ancona). Sorpresa e impotenza di fronte al blitz della Finanza nella sede della Fiorentina. «Le assenze, tutte giustificate, non significano sfiducia nel nostro lavoro» commenta Nizzola, presidente di Lega. Era un'assemblea puramente informale, d'accordo. Si è detto sì, comunque, ai capisaldi della manovra di austerità: aboliti i premi partita e quelli salvezza, riduzione dei compensi in caso di retrocessione (fatti salvi i diritti acquisiti dai contratti pluriennali), anagrafe azionaria e certificazione dei bilanci. Dice Nizzola: «La trasparenza delle società e l'onorabilità dei presidenti passa per i controlli patrimoniali». Infine, tetto di giocatori professionisti tesseratali dalla B in giù (18). E Campana? Le sue accuse di demagogia? Tutto chiaro con l'Aie? Nizzola spiega: «Se affrontiamo l'austerity all'italiana è tutto inutile, come dice Campa¬ na. Io e i presidenti ci aspettiamo un salto di qualità. Le norme ci sono, bisogna dimostrare volontà di applicarle, di cambiare». E tranquillizza Campana: «Biesamineremo la normativa sugli stranieri, ma non arriveremo mai al libero tesseramento in A e B. Bistruttureremo i campionati, ma prima dovremo capire se va modificata la legge 91 sullo svincolo, verificare quante società possono reggere il professionismo, valutare come distinguere tra attività prò e dilettantistica». Ma l'argomento del giorno è stato un altro: che cosa può significare per il calcio italiano la fusione fra Coppa Campioni e Coppa Uefa, cioè una Champion League che comprenda i vincitori dei campionati e le squadre meglio piazzate? Nizzola ammonisce: «Avendo diritto a iscrivere almeno 5 squadre, ci troveremmo ad avere in calendario 15 giornate di campionato europeo, con partite in diretta tv fra il martedì e il giovedì di ogni settimana. Dopo un'abbuffata simile, quale interesse potrà ancora avere, la domenica, un AnconaPescara di campionato? Al presidente federale (che è anche vicepresidente Uefa, ndr) chiedo che la cosa non passi sulla nostra testa e che si batta per ostacolarne la formula. Matarrese condivide le nostre preoccupazioni, le stesse delle federazioni spagnole e tedesche. Si rischia di danneggiare le competizioni nazionali». «Certo - continua Nizzola - ci sono alcune società che avrebbero interesse a questa formula. Ma lo stesso Galliani (Milan, lo sponsor del campionato europeo, ndr) mi ha assicurato di non sottoscrivere pienamente questa tesi». Ma che cosa ne dicono i rappresentanti degli altri club? Mantovani (Samp): «Va studiata bene, perché quando si arriva ai gironi all'italiana finisce il pathos legato all'eliminazione diretta». Boschi (Inter): «Non posso dare giudizi, però l'eliminazione diretta coinvolge di più». Bendoni (Lazio): «Interessante, si farà». Bandazzo (Toro): «Ci vuole prudenza». Pastorello (Parma): «Entro 5 anni arriveremo al campionato europeo, magari riducendo il numero delle squadre della serie A». Si è invece ancora in fase di studio per la cessione dei diritti tv alla Bai. Ancora Nizzola: «Dovremo attendere fine maggio, con il rinnovo del consiglio di amministrazione della Bai. Resteranno validi i contratti base, ma potrebbe essere la stessa Lega a cedere direttamente pacchetti di partite, tipo la Coppa Italia alla Fininvest. Per gli anticipi o i posticipi di campionato, in chiaro o attraverso pay-tv, dovremo valutare gli effetti sul Totocalcio, sulle federazioni di C e dei dilettanti». Franco Badolato Galliani, sostenitore della Champions League Il presidente della Lega Luciano Nizzola

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