Fondriest uomo nuovo

Milano-Sanremo: la sfida di un campione che pareva perso Milano-Sanremo: la sfida di un campione che pareva perso Fondriest, uomo nuovo «Adesso so correre con il cervello» MILANO DAL NOSTRO INVIATO Milano-Sanremo numero 84. Il favoritissimo stavolta è Maurizio Fondriest, già specialista in scomparse, campione sbocciato e subito appassito, esule in Belgio e in Olanda per riannodare i fili dell'interrotta fortuna. Nella paziente attesa che un prodigio lo ricollocasse al punto di partenza, diciamo il Mondiale di Renaix 1988, Fondriest ha perlustrato le Fiandre scoprendovi il segreto della resurrezione. Ah, sì? E a quali energetiche fonti si approda pedalando in fiammingo? «Al cospetto di questa MilanoSanremo che nell'anno 1988 avrei potuto vincere se non me l'avesse soffiata Fignon», delucida l'interessato, «io posso oggi affermare d'avere un cervello. Mi spiego: il cervello l'ho sempre avuto, ma ciclisticamente sbandava, non era un produttore di buoni consigli. Ah, l'istinto, quante volte m'ha rovinato, l'istinto. Sarò breve: lassù al Nord ho imparato che in bici è severamente proibito essere fessi; mi sono imbattuto nella tattica». Mah, vediamo. Quante possibilità di vincere la Sanremo allietano di solito un favoritissimo? Se il favoritissimo si chiama Eddy Merckx, molte. Se si chiama in un'altra maniera, è come se non fosse favorito, diventa uno qualsiasi. Anche Bugno, anche Chiappucci, anche Argentin, anche Museeuv? Anche loro. E Indurain? Indurain, che non vince una classica in linea neppure per sbaglio, è una presenza ornamentale, il navarra è il primo dei favoriti non favoriti. E' forse una cronometro la MilanoSanremo? No. E allora che vuole, che c'entra Indurain. Insomma, e per intenderci, la Milano-Sanremo, sia la n. 75 sia la 84, non accetta pronostici. Lo sanno perfettamente i 188 partecipanti, tra i quali 56 stranieri e 49 esordienti, il più anziano è Leali, 35 anni, e il più giovane Maya, colombiano, 21 anni. E', la Milano-Sanremo, una corsa che offre incontrollata ospitalità al caso. Può accadere che il suo ras giunga da dominatore al Poggio, stacchi gli avver¬ sari, si tuffi in una picchiata che sembra definitiva e trovi che cosa, il trionfo? Macché: la sua dannazione, la sua resa. Può accadere che il meno considerato dei gareggianti tagli la tela nel meno strategico dei luoghi e chi s'è visto s'è visto. I 294 km della Sanremo costituiscono uno dei percorsi tatticamente meno affascinanti che una classica possa offrire. Consapevole di questo difetto, che la fa assai meno attraente di un Giro delle Fiandre o di una Boubaix, la Sanremo dissemina se stessa di inganni, di trabocchetti, di tranelli. Soffia sul proprio cammino un vento che può essere augurale aria di rose per un povero e cupa jettatura per un ricco. «E va bene, ho capito», dice Cipollini, il disossatele di gruppi in volata, il titano dello sprint, «se così scelleratamente stanno le cose, se così pazza è la MilanoSanremo, posso vincere anch'io». E perché no? Sebbene maggiori probabilità di vittoria vanti il suo nuovo compagno di squadra, il belga Museeuv. Ma serve avere maggiori probabilità di vittoria? La forma. La forma, almeno quella, ci vuole. Ottima, come s'è detto, la possiede Fondriest; molto buona quella di Argentin, Cipollini e il sopra citato Museeuv; buona è la condizione di Bugno al quale affianchiamo il francese Jalabert e il danese Soerensen. Poi vengono Kelly, Vanderaerden, Zulle, Fignon, Indurain, Maassen, Ludwig, Armstrong, Rominger. Gli altri 172 ve li condoniamo. E Chiappucci? Chiappucci un po' più indietro. «Mettetemi pure dove volete, tanto mica me la prendo, ci sono abituato. Il guerriero può essere ferito, il guerriero può presentarsi al torneo in non smagliante condizione, ma sempre guerriero è». Bravo, forza Chiappucci. E lei Bugno, di chi ha più paura? Di Argentin, di Fondriest, di Chiappucci o di Indurain? «Mi dia qualche ora per riflettere, poi le telefono. Io penso a me stesso, signori, eclusivamente a me stesso e sapete dove mi vedo alle 16 circa della fatidica data?». Dove, dove? «Non ve lo dirò mai». Gianni Ranieri NUMERI DI GARA Partenza alle 9,20, arrivo alle 1616,30.1 numeri dei vip: 1 Kelly, 4 Rooks, 31 Indurain, 35 De Las Cuevas, 41 Chiappucci, 61 Rominger, 75 Bontempi, 91 Bugno, 92 Fignon, 104 Museeuv, 105 Cipollini, 121 Fondriest, 141 Argentin, 172 Armstrong, 205 Jalabert, 208 Zuelle, 221 Ludwig, 244 Maassen, 247 Vanderaerden. lmPeriiti8^A?0 CERVO 'CIPR6SSA POGGIO SANREMO 500 m TURCHIN0* ClDfewt-Poogb Gimondi (sopra) consegna a Gianni Bugno il premio «La Stampa» per il miglior atleta del '91. A lato il favorito Fondriest e a destra lo spagnolo Miguel Indurain