lci'93 pago io no tu no di Agnese Vigna

Un «rebus» sulle portinerie. Il ministero promette chiarimenti Un «rebus» sulle portinerie. Il ministero promette chiarimenti lei '93: pago io, no tu no LUIGI Rossi piega il suo modulo per Ilei, lo infila nella tasca. Sorride, saluta. Tre passi e si ferma. Ritorna con passo timido. Esita. «Ma chi deve pagare per la portineria? Io o l'amministratore?». Per ora nessuno sa rispondergli. Riuscirà il contribuente a dribblare le istruzioni depistanti del modulo che si frappongono al suo innato desiderio di pagare? Possibilmente in tempo utile? L'enigma del fisco è racchiuso nelle «Istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei terreni e dei fabbricati delle persone fisiche». A pagina 4 il devoto contribuente legge: «Nel caso di più soggetti passivi per il medesimo immobile ciascun titolare del diritto è obbligato a dichiarare la quota ad esso spettante». Il caso più comune di immobile appartenente a «più soggetti passivi» è la portineria e l'appartamento dove abita il portinaio. Secondo questa prima spiegazione i condomini dovrebbero pagare la prossima lei sommando all'imposta relativa al proprio appartamento quella corrispondente alla quota millesimale di proprietà della portineria e dell'alloggio del portiere. Ma non è così. Un trabocchetto attende chi prosegue la lettura: «Per le parti comuni dell'edificio (locali per la portineria e per l'alloggio del portiere, ecc.) la dichiarazione deve essere presentata daU'arnministratore del condomino per tutti i condomini». Insomma: ordine e contrordine. Vincenzo Dona, dell'Unione Nazionale Consumatori, ha protestato e ha chiesto al ministero delle Finanze di chiarire la contraddizione: «O si esonerano i proprietari di appartamenti dal dichiarare le quote di proprietà delle parti comuni dell'edifìcio, se la denuncia deve essere fatta daU'arnministratore; oppure si lascia scegliere, nell'ambito di ciascun condominio, tra la dichiarazione frazionata tra i diversi proprietari o unica per tutto lo stabile». Per adesso nessuno gli ha rispo¬ sto. Dona precisa anche che lo stesso dilemma riguarda anche altre parti consistenti di proprietà comune, come parchi, giardini, cortili indivisi. E conclude: «Chi è abituato a pagare ce la farà anche questa volta, nonostante le trappole; l'evasore incallito continuerà a nascondere palazzi. Nel nostro Paese c'è un buon 30%-40% di proprietà edilizie non censite». Al ministero delle Finanze preparano una risposta. Che, per ora, non anticipano, limitandosi a richiamare l'analogo caso dell'Isi, l'imposta straordinaria del '92: «Per legge i condomini sono obbligati a pagare in base al riporto millesimale. Per facilitare l'operazione però l'amministratore può effettuare lui l'unico versamento, fornendo poi ai condomini i documenti relativi al calcolo della tassa, al versamento e al riparto millesimale. Fermo restando che se l'amministratore non paga, il ministero si rivale sui condomini». Agnese Vigna

Persone citate: Dona, Vincenzo Dona