Morto Agiubei fedelissimo di Nikita
Morto Agiubei, fedelissimo di Nikita Morto Agiubei, fedelissimo di Nikita Genero dell'ex premier, tra i primi cauti riformisti MOSCA. La morte di Alexei Agiubei, genero del defunto capo del regime sovietico Nikita Krusciov, è stata annunciata ieri sera dalla principale televisione russa, il canale «Ostankino», che non precisa la data né la causa del decesso. Agiubei, che aveva 68 anni, aveva sposato la figlia di Krusciov, Rada. Nel 1957 divenne direttore della «Komsomolska Pravda», l'organo della gioventù sovietica. Nominato direttore del quotidiano ufficiale del governo sovietico, «Izvestija», nel 1959, Agiubei accompagnò Krusciov nel suo viaggio negli Usa quell'anno stesso, e poi lo seguì in altre missioni in Asia, a Parigi, in Austria. Già nel 1961 Agiubei, uno dei primi cauti riformisti, divenne membro del Comitato Centrale del Partito Comunista sovietico, ma all'indomani della estromissione di Krusciov dal potere, il 14 ottobre 1964, Agiubei si dimise da direttore delle «Izvestija». E un mese dopo il Comi¬ tato Centrale lo espulse per «errori commessi nel suo lavoro». Nel periodo in cui rimase alla «Komsomolska Pravda», Agiubei modificò la formula del giornale, elevandone il tono e facendone, a detta di molti, il miglior giornale dell'Unione Sovietica. Non ottenne lo stesso risultato con le «Izvestija», ma sicuramente questa testata più ortodossa, organo ufficiale in quel periodo del governo sovietico, presentava maggiori resistenze a qualunque trasformazione. Allo scopo comunque di ottenerne una maggiore diffusione il nuovo direttore operò una modifica non da poco, trasformandolo da giornale mattutino a pomeridiano. Negli Anni Sessanta il genero di Krusciov, nelle biografie, era considerato «il portavoce della generazione sovietica post-bolscevica». Dopo la «caduta politica» riprese il suo lavoro di giornalista, dal quale era partito dopo la guerra. Pare che abbia pubblicato parecchi articoli firmati con pseudonimi, ma nel 1985, dopo la salita al potere di Mikhail Gorbaciov con la sua «perestrojka», un articolo con la sua firma apparve sul giornale «Sovietskaya Rossiya». Agiubei aveva conosciuto la figlia di Krusciov studiando giornalismo all'Università di Mosca. Come giornalista il suo «scoop» più noto fu l'intervista a John Kennedy che venne riprodotta su quattro pagine dalle «Izvestija». Raccogliendo l'esperienza del viaggio americano, Agiubei pubblicò un libro, «Di fronte all'America», che gli valse il «premio Lenin» di giornalismo. Personalmente Agiubei appariva come una persona cordiale e spiritosa. Nel 1963 in una conferenza a Roma dedicata ad un centinaio di donne della borghesia capitolina, tra battute di spirito ed umoristiche allusioni, spiegò che la moglie, come giornalista e biologa era sempre molto impegnata e che dunque a casa era lui a «lavare i pavimenti». [e.st.] Alexei Agiubei, giornalista e politico
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