Per il provinciale russo c'è la mafia al governo

Per il provinciale russo c'è la mafia al governo RUSSIA Tra la gente che dovrebbe votare al referendum di Eltsin molti credono ancora di vivere nel socialismo Per il provinciale russo c'è la mafia al governo Idati tragicomici di un'indagine nei piccoli centri della Federazione MOSCA DAL NOSTRO INVIATO Eltsin ha taciuto anche oggi. Si attende il suo appello al Paese. I politici si pronunciano prò o contro il referendum, la repubblica presidenziale, il congresso, l'assemblea costituente e le altre varianti possibili. Consultano febbrilmente la Costituzione in vigore, per vedere se c'è, da qualche parte, la «gestione presidenziale» (non c'è), o se il presidente ha i poteri per sciogliere il Congresso e il Soviet Supremo (non li ha). E tutti si chiedono cosa faranno i militari. Ma la gente cosa pensa? Cosa ne capisce di queste dispute? L'Istituto di politica sperimentale ha cercato una risposta con un sondaggio nella provincia profonda di Russia. Una volta tanto non si parla solo di Mosca e San Pietroburgo, che sono sempre «casi a parte». Il campione dell'indagine concerne oltre 1500 persone in gran parte di città piccole e medie, come Saratov, Kostroma, Taganrog, Izhevsk e altre. E le risposte sono al tempo stesso sorprendenti e molto indicative dello stato dell'informazione delle «masse» russe. Quanto basta per chiedersi seriamente come un pubblico di questo tipo possa rispondere con decente cognizione di causa alle domande che il presidente Eltsin vorrebbe porgli nel plebiscito. Come potrebbe, ad esempio, rispondere alla domanda sulla «repubblica presidenziale» quel 51% di popolazione che, secondo il sondaggio (pubblicato ieri da Mo skovskie Novosti) non sa neppure in quale sistema sociale vive? E poi provate a chiedere al vostro vicino di casa se è al corrente di vivere in regime capitalistico. Certo che è al corrente. Invece nella Russia profonda, guarda caso, nonostante la riforma Gaidar, solo il 10,5% è convinto di vivere in regime capitalistico. Seguito a distanza da un 4% che ancora pensa di godere dei «vantaggi» del socialismo. In mezzo ai due gruppi c'è un singolare 9% dei russi che ha scoperto la sua «terza via» e pensa semplicemente di vivere «nel caos». Eltsin grida che sta tornando il comunismo. Khasbulatov risponde che non è vero e difende la Costituzione vigente. Ma l'uomo della strada ha idee diverse su chi governa in Russia. Il 23% non ha dubbi: «La mafia». Il Presidente governa a giudizio del 16%. Il governo non governa che per il 4% dei russi. I Soviet, quello centrale e quelli locali - le bestie nere dei radical-democratici che vorrebbero sciogliere tutto lo scioglibile e anche il non scioglibile - sembrano non contare un bel niente, almeno a giudizio della gente: solo il 3,2% ritiene che il governo della cosa pubblica sia influenzato dalle loro decisioni. E se si tornasse a votare per eleggere il Presidente di Russia? Cattive notizie per Boris Eltsin che, secondo il sondaggio, avrebbe perduto il 52% dei fans che lo portarono al Cremlino nel 1991. Cattive notizie anche per altri 4 dei 5 candidati che furono sconfitti. Nessuno incrementa il suo rating, nemmeno il temuto Zhirinovskij che allora finì al terzo posto con l'8% dei voti. Salvo lo sconosciuto siberiano Aman Tuleev, che passerebbe (ma il dato concerne solo la Siberia) dal 4% circa dei voti al 25%. Chi sale in popolarità, quasi dovunque, è il vicepresidente Rutskoi, ormai sul 43% delle preferenze. E quale Russia vorrebbero i russi? Il 39% sogna ancora la «grande potenza», mentre un altro 47% auspica una «grande potenza, ma senza pretese di dominio». Dunque attenzione a non offendere la suscettibilità e l'orgoglio dei russi: si rischia di perdere le elezioni. Giuliette Chiesa

Persone citate: Boris Eltsin, Eltsin, Gaidar, Giuliette Chiesa, Khasbulatov, Rutskoi, Zhirinovskij

Luoghi citati: Mosca, Russia, San Pietroburgo, Siberia