Polonia la Camera boccia il piano di privatizzazioni
Elisabetta rimane senza Rolls VARSAVIA Interessava 600 imprese, ora il governo vacilla Polonia, la Camera boccia il piano di privatizzazioni VARSAVIA. La Camera polacca ha respinto un progetto di privatizzazione di massa messo a punto dal governo che riguardava 600 imprese e quasi 40 milioni di persone. L'assemblea ha respinto il progetto con 181 voti a favore, 203 contro e nove astensioni. In precedenza, una mozione per abbandonare l'esame del progetto era stata respinta con soli due voti di margine, mentre la richiesta di esonero del ministro delle Privatizzazioni, Janusz Lewandowski, non era passata per soli sette voti. Ieri, il premier Hanna Suchocka aveva sottolineato che il progetto era molto importante per il governo ma che non costituiva un test di fiducia per la compagine governativa. «La politica di riforme in Polonia non ha raggiunto il punto di irreversibilità e il voto odierno ne è una dimostrazione»: in questo modo il premier ha commentato a caldo l'esito del voto alla Camera. Concepito per ristrutturare e passare in mani private circa 600 imprese del settore pubblico, il programma governativo (che aveva richiesto due anni di lavoro) era stato emendato alla vigilia del voto dal Consiglio dei ministri che aveva accettato la proposta di uno dei partiti della coalizione, l'Unione Cristiana Nazionale (Zchn), di distribuire le azioni della privatizzazione non solo agli adulti, ma anche agli otto milioni di bambini. Questa misura in extremis non è stata però sufficiente a reperire i voti necessari al governo per superare la prova. I cinque gruppi parlamentari che lo appoggiano, infatti, contano su 198 voti, su un'assemblea di 460 deputati. Hanno votato a favore del progetto quattro gruppi della maggioranza e metà della rappresentanza del sindacato Solidarnosc, mentre un terzo dello Zchn, che appoggia il governo, ha votato contro. [Ansa]
Persone citate: Hanna Suchocka, Janusz Lewandowski
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