Letti occupati niente cuore nuovo di A. Con.

tetti occupati, niente cuore nuovo Solo 8 posti in Rianimazione, l'organo donato alle Molinette va a Bergamo tetti occupati, niente cuore nuovo // cardiochirurgo deve rinunciare al trapianto E' al livello di guardia la mancanza di letti di rianimazione alle Molinette. Domenica scorsa l'equipe dei trapianti cardiaci, diretta dal prof. Michele Di Summa, ha dovuto persino rinunciare ad un cuore (poi finito a Bergamo), che era stato offerto dall'ospedale di Biella: «Gli otto letti della rianimazione di cardiochirurgia erano pieni. C'era anche un altro paziente appena trapiantato. E non è stato possibile reperire posto in altri reparti». La rianimazione della cardiochirurgia del prof. Morea (che è potenzialmente destinata soltanto a seguire le fasi post-operatorie) deve superare situazioni simili con una certa frequenza. I letti sono infatti spesso occupati da malati che, una volta superato l'intervento sul cuore, restano nel reparto per altre patologie, persino conseguenti ad incidenti stradali. La situazione dovrebbe migliorare con la prossima apertura di altri 8 letti nel reparto del prof. Salizzoni (trapianti di fegato) che potiebbe «alleggerire» in qualche modo il carico delle normali rianimazioni e con la consegna del nuovo blocco operatorio della cardiochirurgia, che dovrebbe diventare pienamente operativo subito dopo l'estate. La crisi delle rianimazioni sembra un prodotto di un generale malessere che ha colpito le terapie intensive delle Molinette. Qui, da oltre un anno, dopo l'arrivo della prof. Urciuoli (ex rianimazione neurochirurgia), si sono registrati contraccolpi che hanno portato all'emarginazione del prof. Trompeo (autore, proprio nei giorni scorsi, di una dura lettera al commissario straordinario) ed alla forzata emigrazione in cardiochirurgia del prof. Delfino, [a. con.]

Persone citate: Michele Di Summa, Morea, Salizzoni, Trompeo, Urciuoli

Luoghi citati: Bergamo