Di scena il teleriscaldamento

38 Cinque ore sotto il torchio l'imprenditore Gilardi: tremano uomini politici di primo piano Pi scena il teleriscaldamento E una seconda tangente sul Politecnico Una seconda tangente sul Politecnico e sospetti di «mazzette» anche sugli appalti per la realizzazione del teleriscaldamento. Sono queste le novità filtrate ieri dalla procura di Torino, da mesi impegnata sul fronte-tangenti. Altre indagini potrebbero partire - e potrebbero coinvolgere alcuni uomini politici di primo piano - in seguito alle dichiarazioni rese ieri dall'imprenditore Giuseppe Gilardi, in un confronto di 5 ore con i magistrati. L'inchiesta sul Politecnico riguarda i lavori di ampliamento suddivisi in due lotti. Sul primo è la novità emersa ieri - sarebbe stata pagata da un imprenditore una tangente di circa 400 milioni. Il denaro sarebbe finito ad una corrente de tramite l'avvocato romano Marco Arnioni, consulente della concessionaria Italposte, poi assorbita dalla Edilpro. L'altro giorno Arnioni ha ricevuto un ordine di custodia cautelare in carcere per concussione, relativo ad un'altra tangente di 50 milioni pagata dalle imprese Guerrini di Torino e Cerasi di Roma (il titolare è stato sentito ieri dai magistrati) sul secondo lotto dei lavori al Pohtecnico (6 miliardi). L'avvocato romano, procacciatore d'affari, è già coinvolto nell'inchiesta sulla nuova sede del Galileo Ferraris, dove avrebbe ricevuto 250 milioni dal titolare dell'impresa Gilardi Costruzioni. Ieri il procuratore aggiunto Marcello Maddalena ha sentito per 5 ore Giuseppe Gilardi, accusato di corruzione, agli arresti domiciliari. Alle 15, quando è uscito dalla procura, l'imprenditore e il suo avvocato Morra, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. E molto riservato è stato il dottor Maddalena. Qualcosa però è filtrato. Gilardi avrebbe fatto molte ammissioni sui «contributi» versati a uomini politici: amministratori locali, parlamentari e ex parlamentari che avrebbero ricevuto denaro per le loro campagne elettorali. Gilardi avrebbe fatto un lungo elenco di episodi, nei quali avrebbe «fatto affari» con personaggi del sottobosco politico ma anche con esponenti di partito più importanti. Alcuni di questi sono già finiti sotto inchiesta a Torino, altri sono nomi nuovi, finora rimasti fuori dalle inchieste sulle tangenti. Il lungo racconto di Gilardi ha toccato decine di appalti, compresa una gara per lavori eseguiti sette anni fa. La memoria di ferro dell'imprenditore potrebbe portare a quei politici che hanno gestito per anni gli appalti, ricavandone centinaia di milioni poi utilizzati per le campagne elettorali. Un argomento, questo, già trattato da Maurizio Bordon, il presidente della Sagat (la società che gestisce l'aeroporto di Caselle), arrestato per concussione. Bordon aveva detto: «Ho ricevuto 100 milioni dal gruppo di imprese guidate da Marco Boriai, che avevano vinto la gara per la nuova aerostazione. Ho usato quel denaro per una campagna elettorale, quando sostenevo candidati della si- nistra socialista». La nuova inchiesta, aperta dal dottor Corsi, riguarda invece il teleriscaldamento, mega affare da 200 miliardi suddiviso in più lotti, sul quale c'è il sospetto che siano state pagate tangenti. E' un sistema di riscaldamento (il più grande impianto centralizzato d'Italia, servirà 200 mila persone) basato sulla distribuzione di acqua surriscaldata a 120 gradi dall'impianto che produce elettricità a Moncalieri. Il calore verrà ceduto agli utenti di Moncalieri e della zona sud di Torino, i quali potranno avvalersene grazie a speciali «scambiatori» che riscalderanno sia l'acqua dei termosifoni sia quella per uso domestico. L'Aem ha affidato la costruzione della centrale al gruppo Fochi-Aster, mentre la rete di distribuzione del calore (65 miliardi) sarà realizzata da un gruppo di imprese formato da Snam Progetti, Fiat Engineering, Saipem, Consorzio cooperative costruttori. Ieri il pm Corsi ha messo a confronto l'ex presidente Iacp Mario Fimiani, in carcere dal 10 gennaio per concussione, e il progettista milanese Alfio Lorenzetti, della ditta Brenta di Milano, che avrebbe pagato tangenti ai vertici dell'lacp per un appalto di 10 miliardi (costruzione di 3 complessi abitativi). Brunella Giovani NinoPietropforto Quattrocento milioni finiti ad una corrente de «Contributi» ad amministratori Giuseppe Gilardi (a sinistra) e Mario Rintani Sopra gli scavi per la rete del teleriscaldamento

Luoghi citati: Italia, Milano, Moncalieri, Roma, Torino