Porter per lavoro e turismo

Parler, per lavoro e turismo NOVITÀ' Il minivan realizzato dalla Piaggio in joint venture con la Daihatsu Parler, per lavoro e turismo Investiti 180 miliardi, anche elettrico e 4x4 SIVIGLIA. La Piaggio raddoppia e salta sulle quattro ruote. Con il Potter, il minivan prodotto in joint venture con i giapponesi della Daihatsu, l'azienda di Pontedera, con un investimento di 180 miliardi di lire, si cimenta in un confronto di grande portata e significato industriale. Questo «senza voler fare in alcun modo concorrenza - ha detto Matteo Roberto Pagliano, amministratore della Piaggio Veicoli Europei alla presentazione internazionale a Siviglia alle Case automobilistiche nazionali. Con Porter vogliamo inserirci in una nicchia di mercato del trasporto leggero oggi lasciata praticamente scoperta dai produttori tradizionali». Il progetto Porter, che è costato oltre un anno di lavoro ai tecnici italiani e giapponesi, è frut¬ to dell'alleanza fra la Daihatsu di Osaka e la Piaggio Veicoli Europei firmata nel febbraio '91 con la costituzione della P&D (51% Piaggio, 49% Daihatsu). Il nuovo veicolo - come ha spiegato Gustavo Denegri, presidente del Gruppo (di cui la Piaggio Veicoli Europei è la principale società operativa con un fatturato nel '92 di 1100 miliardi su 1500 di consolidato) - è indirizzato a un impiego polivalente nel trasporto di merci e persone. Non è un punto di arrivo, ma di partenza. Alle versioni attuali, infatti, ne seguiranno altre, con motore Diesel fra 12-18 mesi (oggi sono solo a benzina) e, più avanti, con trazione elettrica e integrale. «Siamo solo alla prima fase ha spiegato Pagliano - e se riusciremo a omologare il Porter per 6-7 posti avremo l'opportunità di entrare in una fascia più ampia del mercato, quella della seconda macchina o dei piccoli monovolumi per il tempo libero». Ma al Porter la Piaggio chiede anche di «trasportare» i propri conti economici verso nuovi traguardi e l'attesa è di 200 miliardi nel '93 e 350 nel 1994. Con motore a 3 cilindri di 993 ce, di nascita Daihatsu, saranno realizzati quest'anno tra 17 e 20.000 Porter per raggiungere nel '94 la produzione a regime di 35.000 unità nel rinnovato stabilimento di Pontedera. Qui alcuni ex magazzini sono stati trasformati in una moderna linea di montaggio altamente automatizzata. Per ora le versioni sono quattro, furgone, combinato, pick-up e cabina con chassis. Lungo praticamente quanto una Panda (3,31 metri), largo 1,39 e alto 1,86, il Porter ha una possibilità di carico di 3 metri cubi e una portata da 615 a 710 kg. Può viaggiare a 115 km/h e, vero muletto, superare pendenze fino al 33% con consumi contenuti. In Italia costerà, chiavi in mano, tra 13,7 e 15,5 milioni. Che cosa si aspettano i vertici Piaggio da questa scommessa? «Moltissimo - risponde ancora Pagliano -. Ci aspettiamo di vendere tutti i 35.000 veicoli che produciamo, di cui 12.000 in Italia». E sulla scelta del partner giapponese? «Daihatsu ha una lunga tradizione nel trasporto leggero. Inoltre aveva deciso di presidiare il mercato europeo con un proprio stabilimento. Quello delle intese tra competitori è un segno di maturità del nostro settore», come dimostra anche il recente accordo di collaborazione tecnologico stipulato con la Honda per le moto. Primo riflesso positivo del Porter, la salvaguardia di 600 posti di lavoro considerati esuberanti. Renzo Vi Ilare Ecco il Porter della Piaggio per trasporto di persone e cose. Quattro le versioni: furgone, combinato, pick-up e cabina-chassis; prezzi da 13.7 a 15,5 milioni di lire

Persone citate: Gustavo Denegri, Matteo Roberto Pagliano, Pagliano, Potter

Luoghi citati: Italia, Pontedera, Siviglia