Celentano dalla parte di Ronchey di S. N.

Rock e Arena Rock e Arena Celentano dalla parte di Ronchey VERONA.«Se c'è anche un solo minimo dubbio che possa arrecare danni all'Arena, io me ne frego del rock. E' più importante salvare l'anfiteatro». Forse nessuno avrebbe potuto mai pensare che Adriano Celentano si schierasse a favore della conservazione dell'Arena, sulla stessa linea cioè del ministro Ronchey, in merito alla polemica sorta tra i cantanti e i loro manager e il ministero dei Beni Culturali dopo la decisione di vietare l'uso dell'Arena per i concerti di musica rock e leggera. Posizione radicale come sempre e apparentemente molto in disaccordo con i principali cantautori di casa nostra, da Pino Daniele a Antonello Venditti, per citarne soltanto alcuni, che sottolineavano come anche la musica leggera è cultura. Fra gli esclusi si contano infatti nomi del calibro di Sting, Brace Springsteen, Zucchero e Vasco Rossi. In un'intervista che comparirà domani sul quotidiano «Il nuovo veronese», e della quale il giornale ha anticipato questa sera un brano, Celentano sottolinea che «il ministro Ronchey fa bene a difendere i monumenti perché sono l'unica àncora a cui dobbiamo essere legati, altrimenti non sappiamo più se siamo figli di uomini o di bestie». Nell'intervista Adriano Celentano esprime tuttavia l'auspicio che anche la musica leggera possa «accedere» agli spazi monumentali. «Credo - rileva il molleggiato - che si debbano verificare tutte le possibilità per poter favorire una civile convivenza tra musica moderna e pietre antiche». [s. n.]

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