Bach per clavicordio è musica celestiale

Bach per clavicordio è musica celestiale L'americano Brauchli al Circolo della stampa Bach per clavicordio è musica celestiale TORINO. Una copia di clavicordo portoghese del 1796 e il fortepiano di Christian Baumann del 1775, restaurato da Clifford Boehmer, per Bach e Mozart al Circolo della stampa. Parla e suona Bernard Brauchli, musicista e musicologo americano di origine svizzera, che da qualche anno con la moglie siculo-americana ha lasciato gli Stati Uniti per stabilirsi a Losanna. «In America - dice - guardano tutti la tv; l'insegnante di mia figlia voleva che anche noi ci adeguassimo a loro. Siamo scappati». Che Bernard Brauchli viva per la musica, come del resto la moglie, violista, si capisce dalle prime note. Due strumenti «impossibili» da suonare e straordinariamente affascinanti, hanno richiamato al Circolo della stampa un pubblico attento e competente. Suoni lievi per Bach, al limite dell'udibile, dopo l'introduzione dello stesso musicista. «Bisogna spiegare alla gente cos'è la musica antica, bisogna amarla per capirla». Al clavicordo un Bach etereo, appena accennato: sembra di vivere in una dimensione celestiale, dove i suoni si propagano in modo rarefatto. Brauchli, che è stato docente al New Englad Conservatory di Boston ed è fondatore del Festival di Musica Antica di Magnano, accarezza il clavicordo. La Suite francese n. 6 in Mi maggiore si gusta in tutta la sua raffinatezza. Varia il programma nella seconda parte. Dopo le bellissime 12 variazioni di Mozart, Brauchli affronta la Sonata n. 5 in sol maggiore. E' musica fascinosa. La penombra della sala crea un'atmosfera morbida: sembra di essere in casa Mozart. lar. ca.]

Luoghi citati: America, Boston, Losanna, Magnano, Stati Uniti, Torino