«A Calcutta killer della mafia ma ingaggiati dal Pakistan» di E. St.

La polizia arresta due sospetti, si teme un'altra strage a Delhi La polizia arresta due sospetti, si teme un'altra strage a Delhi «A Calcutta killer della mafia ma ingaggiati dal Pakistan» NEW DELHI. La mafia, e dietro la mafia il Pakistan: è questa la tesi della polizia indiana. Due persone sono state arrestate per l'esplosione della bomba ad alto potenziale che l'altra notte ha ucciso 47 persone a Calcutta, nell'India orientale. La polizia ha reso noto il nome di uno degli arrestati: è Sheik Rashid, un criminale comune noto per i suoi legami con la mafia di Bombay. Quattro esponenti della malavita di Bombay erano stati arrestati, nei giorni scorsi, in relazione alla strage di venerdì scorso nella metropoli dell'India occidentale, quando tredici bombe, esplose quasi simultaneamente, hanno ucciso 246 persone. Secondo l'opinione prevalente in India, la malavita locale avrebbe agito su ordinazione di un servizio segreto straniero. Il principale sospettato è l'Inter services intelligence pachistano. Il Pakistan è il nemico storico dell'India dal 1947, quando i due Paesi indipendenti sono nati dalle rovine dell'impero britannico. India e Pakistan hanno combattuto tre guerre nel 1948,1965 e 1971. La paura cresce di ora in ora. «Delhi sarà il prossimo obiettivo», urlavano ieri pomeriggio in Parlamento i deputati dell'opposizione, infuriati perché il ministro dell'Interno Shankarrao Chavan è partito per Calcutta senza fare una dichiarazione a nome del governo. I deputati chiedono di sapere se gli attentati di Bombay e quello di Calcutta siano collegati. A Calcutta un treno in partenza per Delhi ha ritardato di tre ore la partenza, dopo una segnalazione, rivelatasi falsa, che a bordo c'era una bomba. Nella capitale del Bengala in¬ diano come a Bombay, la polizia è sommersa da segnalazioni di auto, motorini e borse sospette. Automobili, motorini e borse imbottiti di 200 chili di esplosivo sono stati usati dagli attentatori di Bombay. «Li controlliamo tutti - ha detto il capo della polizia di Bombay - non vogliamo correre rischi». A Madras, nel Sud del Paese, il governo locale ha moltiplicato le misure di sicurezza. Delhi è da ieri in stato di massima allerta, dopo che il dipartimento di Stato americano ha segnalato la possibilità di attentati nella capitale. Se la malavita locale ha fornito la manovalanza, resta l'enorme interrogativo sui mandanti. Il leader dell'opposizione conservatrice Lai Krishna Advani ha detto che «i sospetti si appuntano su un Paese vicino». Il riferimento al Pakistan è chiaro. [e. st.]

Persone citate: Krishna Advani, Shankarrao Chavan