AL CENTRO DI DUE FUOCHI di Roberto Martinelli

«Mancano le condizioni esterne per il mio rientro» AL CENTRO DI DUE FUOCHI che il nostro Paese si trovi al centro di due fuochi ravvicinati e concentrici. Il primo, proveniente dai Balcani, ha come possibile terreno di cultura la trattativa per la revisione del trattato di Osimo. La posizione del nostro governo che punta al riconoscimento dei diritti delle minoranze italiane, dei loro beni e delle loro proprietà, può fornire pretesti a chi tra le fazioni in lotta ha interesse a tenere alta la tensione internazionale. Il secondo fronte, dal quale erano prevedibili segnali di allarme, è quello tradizionale del Medio Oriente nel quale sono andati perduti i preziosi collegamenti che avevano garantito al nostro Paese sino alla metà degli Anni Ottanta una sorta di neutralità assoluta, quasi una zona franca al riparo di ogni possibile azione terroristica. I tempi ora sono cambiati e non solo per la assenza sulla scena di quei personaggi che garantivano l'intoccabilità del nostro territorio. Anche gli scenari sono diversi e, per la verità, quasi nessuno dei servizi segreti occidentali è riuscito a far nulla contro quella che è stata negli ultimi tempi una vera e propria escalation dell'integralismo islamico contro il mondo occidentale. Da tempo gli oppositori in esilio al regime di Teheran sostengono di non essere validamente difesi dalle forze di sicurezza dei Paesi ospitanti. Questa accusa tocca ora direttamente i nostri servizi. Hussein Naghdi non poteva non essere considerato un soggetto ad alto rischio dal momento che suo cugino era diventato il capo degli 007 israeliani. O forse il Sismi ignorava anche questo? Roberto Martinelli

Persone citate: Hussein Naghdi

Luoghi citati: Medio Oriente, Osimo, Teheran