Molinette-Maria Vittoria polemiche sul matrimonio

L'assessore Vetrino in visita all'ospedale dell'Usi 4: «Così non si poteva più andare avanti» Molinetfe-Maria Vittoria polemiche sul matrimonio L'accorpamento tra gli ospedali Maria Vittoria e Molinette? «Mi pare la soluzione più razionale, radicale, seria e accettabile possibile». Così l'assessore Bianca Vetrino nella visita di ieri alla struttura di corso Tassoni. «Sarà, ma non le nascondiamo le nostre perlessità», hanno ribattuto i primari, che temono un ridimensionamento del loro ruolo. Un'ora di colloqui con medici e amministratori, poi la responsabile della sanità piemontese è stata accompagnata in corsia. Qui ha potuto toccare con mano la situazione di «antico degrado» denunciata negli scorsi giorni: ecco gli impianti fuori norma, i fili scoperti, le chiazze di umidità. Alla fine, l'assessore ha annunciato che il matrimonio tra i due ospedali potrebbe celebrarsi in tempi brevi: «Entro la settimana intendo presentare le linee guida della mia politica. Lo farò in un'ottica di valorizzazione delle professionalità dell'Usi 4. E' necessaria una svolta, ma non credo che sia tutto da buttare». Bianca Vetrino ha spiegato che l'accorpamento è stato deciso perché «così non si poteva più andare avanti». Ha aggiunto che la scelta è caduta sull'Usi 8-Molinette in quanto l'unica, per dimensioni e importanza, a potere accollarsi un compito tanto impegnativo. S'è detta contraria all'ennesimo rattoppo e ha chiesto la collaborazione di tutti per realizzare quella «buona politica dei piccoli passi» che ispira la sua azione di governo. Ha infine auspicato un rapporto costruttivo con gli enti locali, con i sindacati dei medici e dei lavoratori, per portare il Maria Vittoria fuori dalle secche dell'ingovernabilità e dei disservizi. Il commissario Giorgio Grando, che con le sue dimissioni aveva posto alla Regione l'autaut, ha ribadito che non c'erano altre alternative: «Abbiamo un problema serio: dobbiamo ricostruire un apparato gestionale inesistente e disfarci dei pesi del passato». E i primari? Dopo le battaglie sostenute lo scorso autunno contro l'ex assessore Eugenio Maccari, incassano la proposta-Vetrino un po' come una sconfitta. Va bene l'accorpamento, ma loro sostengono la loro vecchia idea: e cioè che il matrimonio andava celebrato con l'Usi 1, e non con la 8. La proposta viene ribadita, sia pure timidamente. I primari dicono di avere paura di essere schiacciati dal grosso ospedale, paragonano la loro situazione a quella della Ferrari, «una casa automobilistica che può essere comprata dalla Fiat, ma non viceversa». In gioco, da quello che pare di capire dalle parole dei primari, non c'è soltanto il loro destino professionale. Qualcuno accenna al vero motivo delle preoccupazioni: i fondi stanziati dallo Stato all'Usi 4 per la lotta all'Aids. «Da chi saranno gestiti? E in che modo?». [g. a. p.] L'assessore Vetrino in visita all'ospedale dell'Usi 4: «Così non si poteva più andare avanti» Un momento della visita «annunciata» ai Maria Vittoria dell'assessore Bianca Vetrino qui con il commissario Giorgio Grando

Persone citate: Bianca Vetrino, Eugenio Maccari, Giorgio Grando