Anche per il Poli pagata la tangente

Il nuovo filone riguarda la ristruttura2ione della sede di corso Duca degli Abruzzi Il nuovo filone riguarda la ristruttura2ione della sede di corso Duca degli Abruzzi Anche per il Poli pagala la tangente Versati 50 milioni da due imprese Tangenti anche al Politecnico: l'ultimo filone d'inchiesta aperto dai magistrati ha come oggetto le «mazzette» pagate per i lavori di ampliamento della sede di corso Duca degli Abruzzi. Cinquanta milioni pagati su uno dei lotti in cui era suddiviso l'appalto, sarebbero finiti nelle casse della de. E' questa l'ultima novità filtrata dalla Procura di Torino, mentre a Vercelli le inchieste sull'inceneritore e sull'ospedale, nate dalle confessioni dell'architetto Antonio Savoino, hanno portato ieri 26 avvisi di garanzia (per abuso in atti d'ufficio) nei confronti dei componenti del comitato di gestione dell'unità sanitaria locale e delle ultime due giunte comunali. A Torino, l'uomo chiave della vicenda Politecnico - in cui ancora una volta emerge il ruolo determinante delle concessionarie «di partito» - è Marco Annoni, avvocato romano, procacciatore d'affari già coinvolto nell'inchiesta sulla nuova sede del Galileo Ferraris. Annoni è in carcere a Cuneo, ieri gli è stato notificato il secondo ordine di custodia cautelare. L'accusa è di concussione: avrebbe preteso il denaro dalle due imprese che avevano vinto quella gara. I lavori per l'ampliamento del Poli sono iniziati tre anni fa, per concludersi nel marzo dello scorso anno: nuove aule, laboratori e spazi destinati alla ricerca e all'attività didattica. Un appalto da 20 miliardi, diviso in due lotti. Su una di queste due tranche di lavori (6 miliardi) è stata pagata la tangente. L'opera era stata affidata alla concessionaria Italposte, le imprese vincitrici erano la Guerrini di Torino e la Cerasi di Roma. Marco Annoni era il consulente della concessionaria, e da quella posizione poteva controllare l'intero affare. Era un ruolo già emerso nell'inchiesta sul Galileo Ferraris: anche li, secondo l'accusa, Annoni avrebbe raccolto soldi destinati ai partiti per conto della concessionaria (che in questo caso era la Edilpro). La Italposte era stata poi assorbita dalla Edilpro (di area de). Annoni, secondo l'ipotesi dei magistrati torinesi, avrebbe fatto da collegamento con il segretario amministrativo de Severino Citaristi. Finora però Annoni, già inquisito a Milano dal pm Di Pietro per una tangente di mezzo miliardo (Malpensa 2000), ha sempre respinto le accuse. Ieri, quando gli è stato annunciato il secondo ordine di cattura, avrebbe reagito male. Sarà interrogato ancora nei prossimi giorni dal procuratore aggiunto Maddalena, dal pm Corsi e dal gip Sorbello. E nei prossimi giorni sarà risentita Bianca Dessimonc, fedelissima di Goria in carcere per corruzione. L'ex presidente del comitato dei garanti dell'Usi di Asti verrà messa a confronto con l'imprenditore Marco Borini e l'ex assessore regionale alla sanità Eugenio Maccari, che con le loro ammissioni hanno chiarito la storia dell'appalto dell'ospe¬ dale di Asti. E' stato invece scarcerato Bruno Binasco, amministratore delegato della Itinera, una delle imprese che si era aggiudicato l'appalto per la nuova aerostazione di Caselle. Binasco, accusato dai magistrati torinesi di false dichiarazioni al pm, ha poi deciso di collaborare, e ha messo nei guai Felice Borgoglio, parlamentare socialista, e il presidente della Sagat Maurizio Bordon: «La tangente di 500 milioni fu pagata a Balzamo. Borgoglio sapeva tutto, ma anche Bordon era a conoscenza delle tangenti». La «mazzetta» sarebbe stata pagata subito dopo l'aggiudicazione dei lavori, avvenuta a fine gennaio del 1988. Pochi giorni dopo la firma del contratto, Borini e Binasco partivano per Roma, e i soldi passavano di mano. Gli imprenditori parlano, e fanno i nomi dei politici e dei loro portaborse che li avrebbero costretti a pagare «mazzette» per vincere gli appalti: uno di questi, sentito nei giorni scorsi, avrebbe indicato come suoi referenti quattro esponenti di partito su cui saranno avviate nuove indagini. E ancora: un altro uomo politico sarebbe stato tirato in ballo da un imprenditore che vinse l'appalto per il Centro servizi del fisco, un'opera su cui sono state pagate tangenti. Brunella Giovara Nino Pietropinto Accusa di concussione per Annoni, l'avvocato romano già in carcere per il Galileo Ferraris g lavori nella sede del Poli Di fianco Bruno Binasco A destra Marco Annoni L'assessore Giampiero Garelli (pri) e di fianco l'interno del teatro Giacosa durante l'ultimo spettacolo del 1984 Valerio Zanone, presidente del pli, ha espresso solidarietà politica e personale ad Altissimo

Luoghi citati: Asti, Binasco, Cuneo, Milano, Roma, Torino