Povarotti rinuncia a «Pagliacci»

Povarotti rinuncia a «Pagliacci» Povarotti rinuncia a «Pagliacci» «Mi dispiace perché a Milano mi sono trovato bene» Il tenore deve operarsi a un ginocchio, salta così il debutto alla Scala TORINO. Luciano Pavarotti non canterà il 1° aprile nei «Pagliacci» alla Scala. La direzione del Teatro, con un laconico messaggio, ha annunciato ieri sera che il grande tenore, sia pure con rammarico, non avrebbe preso parte all'opera di Leoncavallo. «Devo sottopormi ad un intervento chirurgico», ha scritto in un biglietto accompagnato da certificato medico. Abbiamo chiamato Pavarotti al telefono portatile. «Chi sei?» è stata la perentoria domanda. Maestro, ci spiace che non possa cantare nei Pagliacci alla Scala. «Spiace più a me, creda, ma è così e non posso farci nulla. Ormai avrà già saputo tutto, non ho altro da aggiungere. Devo farmi operare di menisco al ginocchio destro. Tornerò alla Scala perché mi sono sempre trovato bene. Un'altra volta potremo parlare per due ore di seguito, ma per ora, la prego, non è il caso. E' un momento difficile da superare. Spero mi comprenda». Peccato che Pavarotti non possa cimentarsi alla Scala nel ruolo di Canio, il geloso «pagliaccio», uno dei ruoli più ardui del repertorio lirico-spinto. Un ruolo tremendo, che impone drammaticità e costringe a cantare in una tessitura impervia, che ha sempre fatto tremare le vene anche ai grandi tenori del passato. Ci sarà sicuramente l'urgenza di questo intervento chirurgico al ginocchio che gli ha sempre dato fastidio, anche per il peso eccessivo che grava su tutto il corpo; ci sarà anche la vecchia sciatica che lo affligge. Ma è possibile che Pavarotti, in fondo, abbia preso una saggia decisione. A 58 anni, non si debutta in Pagliacci, soprattutto quando si è speso tanto, come ha fatto lui, con grande generosità, per D teatro, per il rilancio della lirica. «Big Luciano» - come lo chiamano affettuosamente gli amici ha sperato, di certo fino all'ultimo, di poter ritornare alla Scala dopo i fischi del «Don Carlo», ma è anche vero che voci di corridoio, di coloro che della lirica sanno sempre tutto, sulla partecipazione del tenore modenese nei «Pagliacci» non avrebbero scommesso una lira. Ma se Pavarotti ha deciso di anticipare l'operazione al menisco per evitare, il terribile ostacolo scaligero, merita un bravo: perché affrontare il ruolo di Canio sarebbe stato un rischio che avrebbe potuto segnare definitivamente la sua ineguagliata carriera, [ar. ca,]

Persone citate: Leoncavallo, Luciano Pavarotti, Pavarotti

Luoghi citati: Milano, Torino