Per una dose di crack, 14 barboni bruciati vivi di Paolo Passarini

Per una dose di crack, 14 barboni bruciati vivi Per una dose di crack, 14 barboni bruciati vivi Chicago, distrutto dal fuoco l'albergo che raccoglieva i senzatetto Uno degli ospiti prepara la droga su un fornello e si addormenta. Le scene di terrore in diretta tv WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un orrendo inferno di fiamme si è scatenato ieri in uno squallido albergo di Chicago uccidendo almeno quattordici persone e mandandone all'ospedale una trentina, alcune in gravi condizioni. Si tratta di povera gente, perché il Paxton Hotel, collocato appena a Nord della città vecchia, era una via di mezzo tra un albergo e un ostello per poveri. La sua tariffa era di 70 dollari alla settimana e, anche se vi era stato installato un sistema di allarme antincendio, mancavano del tutto gli estintori. La polizia sospetta che l'incendio sia stato intenzionale o, perlomeno, dovuto al comportamento irresponsabile di uno dei 130 ospiti. Le fiamme sono divampate all'alba e rapidamente si sono alzate verso il tetto attraverso le due scale dell'edificio, trasformatesi in canne fumarie. Quando i pompieri sono arrivati, hanno trovato tutti gli ospiti dell'albergo stipati dietro le finestre. «Lottavano disperatamente per conquistare un po' d'aria», ha detto Mike Cosgrove, portavoce dei pompieri della città. Le telecamere delle tv hanno mostrato la scena impressionante di una donna che, dietro una finestra, urlava disperatamente: «Le fiamme mi hanno preso, le fiamme mi hanno preso». Delle quattordici persone morte, almeno due si sono schiantate al suolo dopo aver cercato di calarsi dalle finestre con lenzuola annodate. Solo uno di quelli che hanno tentato la fuga in questo modo ha avuto fortuna, un uomo di 49 anni e 125 chili, che, evidentemente, aveva annodato bene le lenzuola. I vigili del fuoco, dopo aver tratto m salvo quanta più gente hanno potuto e aver in parte domato le fiamme, hanno iniziato la ricerca dei cadaveri. Ma hanno dovuto sospenderla perché, nel frattempo, il tetto è crollato. E questo ha appesantito il bilancio della sciagura. Uno degli ospiti dell'albergo, Del Clark, ha raccontato: «Ho cominciato a preoccuparmi quando la mia stanza ha cominciato a riempirsi di fumo. Mi sono alzato, ho aperto la porta e non ho visto altro che fiamme. Allora ho richiuso di scatto e sono schizzato indietro. Per fortuna, dopo il salto, mi sono trovato abbastanza vicino a una finestra e ho potuto prendere fiato». Altri sono stati meno fortunati, mentre il vento, abbastanza forte per quell'ora, alimentava il fuoco, imprimendogli una paurosa accelerazione. E' stato Cosgrove a riferire l'opinione del corpo dei pompieri che il fuoco può anche essere «stato appiccato». Più tardi si è saputo che la polizia stava interrogando un inquilino del primo piano, ritenendolo sospetto. Si tratta di un paralitico, che ha confessato di aver cotto in stanza, la notte prima, della cocaina per trasformarla in «crack». Ha detto di aver usato un fornello, aver fumato la droga e di essersi poi svegliato in mezzo alle fiamme. Il Paxton Hotel era un ricovero per disperati. L'anno scorso la polizia era intervenuta più volte per contestare al gestore la violazione delle più elementari norme di sicurezza. Era un albergo «solo per adulti», ma qualcuno ha visto un cliente scappare dalle fiamme attraverso una finestra con un bambino in braccio. Paolo Passarini

Persone citate: Cosgrove, Del Clark, Mike Cosgrove, Paxton

Luoghi citati: Chicago, Washington