Scoppia la rissa alla Camera di F. Ceccarelli

Insulti e spugne contro il governo. Amato: dimezziamo il numero dei deputati Scoppia la rissa alla Camera Gazzarra di Lega e msi, spuntano corda e cappio Insulti e spugne contro il governo. Amato: dimezziamo il numero dei deputati ROMA. Un'altra giornata difficile per la Camera. Ieri, nell'ultima giornata di dibattito sulla questione morale, missini e Lega hanno dato vita a nuovi incidenti in aula, addirittura con l'esibizione di un cappio da parte di un parlamentare leghista. Insulti e spugne sono stati lanciati contro il banco del governo. Unanime il coro di censura, sia da parte delle forze di maggioranza che delle opposizioni pidiessina e repubblicana. Il partito dell'Edera ha anche espresso «rammarico» per il fatto che alla «gazzarra prevedibile del msi si sia associata la Lega». E il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, ha commentato: «Qui ci sono 315 deputati di troppo». In serata, il leader lumbard Umberto Bossi ha cercato di ridimensionare gli incidenti, invitando a vedere nel cappio «la metafora di un governo che strangola l'economia». Ma subito dopo, ha rincarato la dose preannunciando che «è pronta la rivoluzione» e che le cabine elettorali la completeranno. F. Ceccarelli, F. Martini e A. Rapitarda A PAGINA 2 E 3

Persone citate: A. Rapitarda, F. Martini, Giuliano Amato, Umberto Bossi

Luoghi citati: Roma