In vacanza ci vado da solo

In vacanza ci vado da solo IL PULCINELLA DI MARE In vacanza ci vado da solo Una volta allevato il piccolo padre e madre si separano Ma si ritroveranno al loro nido per la stagione degli amori SE i pinguini sono gli uccelli più caratteristici e popolari dell'Antartico, altrettanto può dirsi per i pulcinella di mare del genere Fratercula nell'Artico. Inconfondibili gli uni per la caratteristica livrea bianco-nera che li fa assomigliare a curiosi omini in frac, inconfondibili gli altri per la vistosa nota di colore che si accende in primavera nell'alto becco triangolare degli adulti. Nella stagione degli amori è come se l'uccello si mettesse un grosso naso colorato da clown. In cima al becco gli spuntano curiosissime strutture cornee caduche, rosso fuoco all'apice, giallo brillante, poi grigie alla base. E' l'alta uniforme di cui i pulcinella si rivestono per farsi notare più facilmente dal partner dell'altro sesso. I pinguini delle varie specie hanno statura variabile che tocca il metro e venti nel gigante della famiglia, il pinguino imperatore, quello che vive più a Sud di tutti gli altri. Il pulcinella di mare in confronto è un nanerottolo, alto appena trentacinque centimetri. Non raggiunge nemmeno il pinguino più piccolo, l'Eudiptola minore, che ne misura quaranta. Parentela tra pinguini e pulcinella di mare non ce n'è. I primi sono Sfenisciformi, i secondi appartengono alla famiglia degli Alcidi (ordine dei Caradriformi). Ma con tutto ciò, qualche lato in comune ce l'hanno. Camminano entrambi in posizione comicamente semieretta. E hanno tutt'e due una straordinaria dimestichezza con l'elemento liquido. Al pari dei pinguini, agilissimi in acqua, i pulcinella nuotano con straordinaria disinvoltura, servendosi delle ali corte e sottili a guisa di remi. E sono anche abili tuffatori. Quando vanno in cerca di prede (pesci, crostacei, molluschi) s'immergono fino a 25 metri di profondità. I pulcinella hanno però un grosso punto di vantaggio sui pinguini: sanno volare nell'aria, a differenza degli omini in frac che ne sono incapaci. Il dominio dei pulcinella di mare si estende dalla costa orientale del Canada, attraverso la Groenlandia e l'Atlantico, fino alle isole britanniche e parte della Scandinavia. Ma l'epicentro del loro regno, il luogo più affollato di nidi, è senza dubbio l'Islanda, dove vengono ogni estate a nidificare sulle falesie rocciose a picco sul mare milioni e milioni di pulcinella. E' qui che i cacciatori, avidi della loro tenera carne e delle belle penne, ne uccidono almeno mezzo milione l'anno, senza calcolare quelli che vengono catturati vivi per le voliere dei giardini zoologici. Per quanto siano numerosi, c'è da temere per il futuro di una specie che è strettamente legata per il suo nutrimento alla fauna marina, fauna spesso gravemente minacciata dai disastri petroliferi sempre più frequenti. Per cui i protezionisti hanno varato dieci anni fa il Progetto Fratercula, che vuole tutelare l'esistenza di una delle più graziose creature del mondo ornitologico e fortunatamente sta dando i primi benefici effetti. Sulle ripide pareti rocciose a picco sul mare sorgono l'uno accanto all'altro i nidi delle colonie di pulcinella. Usando gli artigli e il becco a ino' di piccone, ogni coppia scava una cavità profonda oltre mezzo metro e la tappezza internamente di morbida erba e di muschio; poi la femmina vi depone un unico uovo ben grosso, corrispondente a quasi un decimo del suo peso. Ci vogliono sei settimane prima che si sviluppi e i genitori si danno il turno alla cova. Finalmente il pulcino viene alla luce. E' un batuffolo di piumino grigio scuro con gli occhietti già aperti alla nascita. Incomincia allora per i genitori una durissima corvée. Volano a turno in mare senza sosta a fare incetta di cibo per l'esigentissimo piccolo. Per fortuna posseggono un dispositivo naturale che consente loro di fare il pieno con relativa facilità. Riescono a trasportare in un solo carico fino a cin¬ quanta pesciolini, solidamente agganciati a speciali spine della lingua e compressi dalle forti mandibole, come sardine in scatola. Con questa dieta supernutriente, il pulcino cresce rapidamente. E giunge il momento in cui deve cimentarsi nella grande avventura: il primo tuffo. Si lancia dalla falesia dove sorge il nido direttamente in mare e se la cava a meraviglia perché nuotare per lui è un istinto innato. Superato il battesimo dell'acqua, gli rimane da superare quello dell'aria. In questo i genitori gli danno una mano e il piccolo pulcinella impara così a spaziare in tutti e tre i regni della natura. Quando compie cinque anni, il giovane diventa sessualmente maturo ed è il momento di cercar moglie. La scelta dev'essere oculata, perché l'unione dovrà durare per tutta la vita, lunga una trentina d'anni. Per trovare l'anima gemella, la cosa più opportuna è ritornare alla falesia dov'è nato. Lì, tra quella moltitudine di pulcinella, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Non gli sarà difficile trovare la partner con cui dovrà convivere per il resto della sua esistenza. Stretta monogamia dunque tra i pulcinella di mare. Ma sbaglierebbe chi credesse che i due partner se ne stiano sempre «core a core». C'è nel rapporto di coppia una tacita clausola che è forse la chiave segreta del loro successo coniugale: non appena il figlioletto spicca il volo e diventa indipendente, i due partner si concedono una meritata vacanza. Insieme? Niente affatto. Separati. Ciascuno spicca il volo verso l'ignoto e se ne va per i fatti suoi. Dove vada di preciso non si sa. Sta di fatto però che al sopraggiungere dell'estate, quando arriva la nuova stagione degli amori, i due fanno ritorno dall'avventura di «single» per ritrovarsi assieme. E, come se si fossero dati appuntamento, si ritrovano proprio nel nido sulla falesia, nel loro nido, quello che hanno costruito assieme e in cui hanno allevato il primo figlio. E così il ciclo ricomincia. Isabella Lattea Coifmann

Persone citate: Coifmann, Di Mare, Parentela

Luoghi citati: Antartico, Artico, Canada, Groenlandia, Islanda