« Il Male viaggia di testa in testa»

« Il Male viaggia di testa in testa» « Il Male viaggia di testa in testa» UAL è il legame tra il castigo e il perdono! C'è la soddisfazione - un uomo offeso perdona solo se l'offensore ha subito una pena e una umiliazione, sia che acconsenta egli stesso a sottomettervisi (come era frequente nel Medioevo), sia che essendovi stato costretto dica, come schiavi frustati a Roma: perdonami, ho sofferto abbastanza. Un altro legame è la guarigione - si spera che il castigo sarà un rimedio che emenderà il criminale; una volta emendato, egli sarà per ciò stesso perdonato. Si tratta di due rapporti umani, ma che possono legittimamente essere trasposti nella relazione tra Dio e l'uomo, a condizione di osservare le regole di una simile trasposizione. Quali sono? La soddisfazione non ha per scopo la guarigione del criminale, ma quella dell'offeso, che non può dimenticare l'offesa o pensarvi senza turbamento se non dopo aver visto soffrire il colpevole. Questo risponde al bisogno di trasferire la sofferenza. Il capitano rimproverato dal colonnello rimugina il rimprovero finché non riesce a liberarsene rimproveri ido il tenente. Ma se si è stati offesi da un inferiore, la sofferenza è rimandata su colui che l'ha causata, aggravandola. Il vaso di porcellana infranto non può essere riparato; in compenso, fortunatamente, lo schiavo che l'ha rotto può essere straziato a colpi di frusta. Se lo schiavo cade in ginocchio, il solo fatto di tenerlo così in proprio potere può a volte bastare. Lo schiavo frustato - o che abbia anche solo subito il dolore di domandare grazia - ha a sua volta bisogno di una soddisfazione. Tutto il male suscitato in questo mondo viaggia di testa in testa (è il mito di Ate in Omero) finché cade su un essere perfettamente puro che lo subisce per intero e lo distrugge. Il Padre che è nei cieli non è colpito dalle nostre offese come lo è un uomo. Ma proprio per questo, contrariamente alle offese contro gli uomini, ogni offesa rivolta direttamente contro di Lui ricade sull'offensore sotto forma di maledizione: e allora egli non può impedirsi di cercare di liberarsi di questo male facendo del male alle creature. Mette in circolazione un male che passa perennemente da un essere all'altro. E' quanto è capitato a Caino ammesso che Caino abbia sacrificato di mala grazia. Il male messo così in circolazione circola senza fine finché cade su una vittima perfettamente pura. Dio che è nei cieli non può distruggere il male, può solo rinviarlo sotto forma di maledizione. Soltanto quaggiù Dio, diventato vittima, può distruggere il male subendolo. Simone Weil

Persone citate: Padre, Simone Weil

Luoghi citati: Caino, Roma