Via crucis contro l'Aids per il figlio di Mességué di Gabriella Bosco
Via crucis contro l'Aids per il figlio di Mességué Con la croce da Clermont-Ferrand a Parigi Via crucis contro l'Aids per il figlio di Mességué «La porterò per convincere i francesi a introdurre il test obbligatorio» PARIGI. Maurice Mességué, il noto fitoterapeuta, ha un figlio quarantenne di nome Franck che da ieri porta una grave croce sulle spalle. Di legno massiccio, pesa almeno trenta chili. In tuta e scarpe ginniche, il Mességué junior si è fissato saldamente la croce sulla schiena all'alba di ieri ed è partito dal sagrato della cattedrale di Clermont-Ferrand per una marcialonga di quattrocento chilometri. Intende arrivare alla maggior cattedrale di Francia, Notre Dame de Paris. A una media di trenta chilometri al giorno, dovrebbe farcela in due settimane circa. A meno di «accelerazioni». La croce è simbolica, ed è per questo che pesa tanto. Sta a significare il fardello dell'Aids. Franck Mességué ha infatti intrapreso la sua personale crociata per attirare la pubblica attenzione sulla necessità di sistematizzare il test della sieropositività. Non chiede che sia reso obbligatorio comunque e per tutti, ma trova inaccettabile che venga proposto solo alle donne in gravidanza. «Ogni giorno in Francia ci sono trecento nuovi sieropositivi e nessuno si muove», diceva ieri prima di partire per la singolare marcia. «E' per questo che mi muovo io, anche se è già tardi, purtroppo». Allo stesso scopo nel dicembre scorso aveva già fatto uno sciopero della fame di varie settimane, a Strasburgo. «Chi può usare un nome famoso per la causa Aids, ha il dovere morale di farlo», aveva spiegato allora. La via crucis intrapresa ora parte da Clermont-Ferrand perché fu nella cattedrale di quella città che il papa Urbano II, nel 1095, predicò per la prima crociata. E Franck Mességué approfitta del riferimento storico per dire la sua contro l'odierno Pontefice che proibisce l'uso del preservativo. «Nel Terzo Mondo la gente prende in massa per oro colato le parole di Giovanni Paolo II, come fosse il Vangelo. Il risultato è una progressione catastrofica della malattia. E' assurdo». Ex campione del mondo di immersione in apnea, oltreché fitoterapeuta come il papà, Franck Mességué prima di partire ha rilasciato una dichiarazione: «Io ho la fortuna di essere in buona salute, perché sono uno sportivo. Ma fare quattrocento chilometri con una croce di pino da trenta chili in spalla non è la mia specialità. So che soffrirò. Ma certo infinitamente meno di chi è stato colpito dal virus dell'Aids». Gabriella Bosco
Persone citate: Clermont-ferrand, Franck Mességué, Giovanni Paolo Ii, Maurice Mességué
Luoghi citati: Clermont-ferrand, Francia, Parigi, Strasburgo
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